Ansia? … Si può intervenire anche con il contributo delle medicine integrate!

Ansia, termine molto ricorrente non solo negli ambienti medici, ma anche in quelli familiari, scolastici, di lavoro, tra coppie e gruppi di amici d’ogni ceto sociale e fascia d’età. Dopo averne analizzato gli aspetti più importanti, vengono proposti alcuni tra i più efficaci rimedi fitoterapici e fito-omotossicologici.
del 16/03/16 -

In Occidente 400.000.000 di persone accusano disturbi d’ansia ma, per non andare molto lontano, basti pensare che solo in Italia ben sette milioni e mezzo di persone soffrono questo stato psichico e fanno comunemente ricorso a varie terapie.

Allora cerchiamo di conoscere meglio questa condizione e capire cosa possiamo fare per dominarla o comunque governarla.

L’ansia è una condizione psichica (prevalentemente cosciente) caratterizzata da uno stato di inquietudine accompagnato da senso di insicurezza, sensazione di paura più o meno intensa e duratura, che può essere connessa o meno ad uno stimolo specifico (interno od esterno) ovvero ad una mancata risposta di adattamento dell’organismo ad una qualunque determinata e soggettiva fonte di stress per l’individuo stesso.

Essa è una complessa combinazione di emozioni negative che includono paura, apprensione e preoccupazione e rappresenta un meccanismo protettivo individuale che comprende sia sintomi psichici che somatici: paura, panico, angoscia, nausea, agitazione, nervosismo, tremore interno, tachicardia, dolori al petto, iperventilazione, disturbi gastroenterici, disturbi del sonno ed altri ancora.

L’ansia può esistere come disturbo nervoso primario oppure può essere associata ad altri problemi di salute, inclusi altri disturbi psichiatrici. I segni somatici sono il frutto di una iperattività del sistema nervoso autonomo, e in generale della classica risposta da parte del sistema simpatico del tipo “combatti e fuggi”.

L’ansia si differenzia dalla paura vera e propria per il fatto di essere aspecifica, vaga o derivata da un conflitto interiore. Secondo le più recenti acquisizioni, l’ansia sembra avere varie componenti di cui una cognitiva, una somatica, una emotiva e una comportamentale. La componente cognitiva comporta aspettative di un pericolo diffuso e incerto. La componente somatica comporta la preparazione dell’organismo ad affrontare la minaccia (reazione d’emergenza). La componente emotiva è responsabile del senso di terrore o panico, della nausea e dei brividi.

Dal punto di vista comportamentale, ci si trova ai due estremi dei disturbi d’ansia, cioè si possono presentare sia comportamenti volontari che involontari, diretti alla fuga o all’evitare la fonte dell’ansia (non-adattivi). In ogni caso l’ansia non sempre è patologica o non-adattiva: è un’emozione comune come la paura, la rabbia, la tristezza e la felicità, ed è una funzione importante in relazione alla sopravvivenza. Se l’ansia ricorre cronicamente ed ha un forte impatto sulla vita di una persona si parla di disturbo d’ansia. I più comuni sono: il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo di panico, le fobie specifiche, la fobia sociale, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo post-traumatico da stress.

Il disturbo d’ansia generalizzato è un disturbo cronico comune che interessa prevalentemente le donne (due per ogni uomo colpito) le quali, a causa della tensione muscolare persistente e le reazioni autonomiche alla paura, possono sviluppare emicrania, palpitazioni, vertigini e insonnia.

Nel disturbo di panico, la persona soffre di brevi attacchi di terrore e apprensione intensi che causano tremore e scosse, vertigini e difficoltà respiratorie; una complicazione comune del disturbo di panico è l’agorafobia, ansia riguardo l’essere in una situazione da cui la via d’uscita è difficile o imbarazzante. Altre fobie di larga diffusione sono la claustrofobia, ossia la paura dei luoghi e delle situazioni chiuse, e l’ipocondria, la paura di ammalarsi e/o di morire.

Le fobie specifiche riguardano la paura verso oggetti appuntiti e/o taglienti come quella dei coltelli, oppure la paura verso alcuni animali come ratti o ragni; gli individui con il disturbo della fobia sociale sperimentano una paura intensa di essere valutati negativamente dagli altri o di essere imbarazzati in pubblico a causa di atti impulsivi e diventano così ansiosi che la performance è fuori questione.

Altra forma di fobia sociale è la ”timidezza d’amore” o “ansia da prestazione” che rende incapaci d’intraprendere una relazione intima adulta. Il disturbo ossessivocompulsivo è caratterizzato da ossessioni e/o compulsioni: le prime sono pensieri o immagini angoscianti e ripetitivi che l’individuo spesso realizza essere senza senso, le seconde sono comportamenti ripetitivi che la persona si sente costretta a compiere per alleviare l’ansia.

Il disturbo post-traumatico da stress è rappresentato dall’insieme delle forti sofferenze psicologiche che conseguono ad un evento traumatico, catastrofico o violento. Esso risulta definito da una costellazione di sintomi conseguenza dell’evento traumatico che la persona ha vissuto direttamente o a cui ha assistito e che ha implicato una minaccia all’integrità fisica propria o di altri. L’evento deve avere creato una paura intensa, orrore e un senso d’impotenza (es. guerra, alluvioni, terremoti, incidenti).

Da quanto fin qui, se pur semplicemente e sinteticamente esposto, si evince la complessità della materia e di conseguenza, altrettanto complesso risulta essere il trattamento dello stato psichico. Le possibilità terapeutiche sono diverse e la scelta del metodo spetta al professionista che prende in esame il caso clinico e che comunque decide se applicare un protocollo piuttosto che un altro, si va dalla classica terapia farmacologica alla psicoterapia, dalla psicoterapia cognitivo-comportamentale alle terapie con le medicine integrate: agopuntura, fitoterapia, omeopatia, omotossicologia, floriterapia, ecc.

Noi, pur con il massimo rispetto per tutte le metodiche terapeutiche, qui, con la consapevolezza che l’obbiettivo da raggiungere è ”migliorare la qualità della vita” prendiamo in considerazione alcune possibilità offerte da quell’immenso mondo delle medicine integrate. Sono sempre più numerosi i professionisti che adottano protocolli terapeutici che prevedono l’associazione di più metodi terapeutici, come ad esempio psicoterapia ed agopuntura, agopuntura ed omeopatia, fitoterapia ed omeopatia, fitoterapia ed omotossicologia, fitoterapia e floriterapia, ecc.

Ognuno fa tesoro del proprio bagaglio di conoscenze e dell’esperienza accumulata nel tempo, tenendo presente che spesso è il paziente stesso a suggerire (direttamente o indirettamente) il metodo terapeutico da adottare quindi, per ottenere un maggiore successo è fondamentale ascoltare, comunicare, capire e concordare piuttosto che imporre un metodo. Per quanto concerne la fitoterapia, sono diverse le piante che possono essere prese in considerazione, ma noi ci limitiamo ad analizzarne alcune che la letteratura annovera come quelle che sicuramente hanno un’azione tranquillante naturale grazie ai loro fitocomplessi, il cui meccanismo d’azione è del tutto simile a quello dei farmaci di sintesi senza però causare gli stessi effetti indesiderati.

Esse sono: la Melissa (Melissa officinalis), il Tiglio (Tilia tomentosa), il Biancospino (Crataegus oxyacantha). Melissa officinalis (Melissa) Pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle labiate, alta circa 40–50 cm, dal caratteristico profumo di limone. Originaria del mediterraneo orientale, è molto comune nei boschi e nei luoghi ombrosi, fiorisce e si raccoglie a primavera inoltrata e le parti usate sono foglie e sommità fiorite. Essa possiede una particolare affinità (organotropismo) per il sistema neurovegetativo e l’apparato gastroenterico. È molto ricca di principi attivi ed il suo principale costituente è un’olio essenziale contenente pinene, citrale, citronellale, geraniolo, linalolo, citranellolo, responsabile dell’attività sedativa e spasmodica. Altri componenti sono: amari, acido rosmarinico, acido caffeico, acido clorogenico, acidi triterpenici, eterosidi flavonici. La melissa esplica un’azione sedativa generale e spasmodica. Le sue indicazioni sono: ansia, ipereccitabilità, nervosismo, spasmi dolorosi addominali, insonnia, vertigini, acufeni, emicrania, manifestazioni psicosomatiche a livello cardiaco e intestinale.

Tilia tomentosa (Tiglio) Albero longevo, appartenente alla famiglia delle tiliacee, alto fino a 30 metri largamente coltivato, ma nasce spontaneo in tutta Europa, soprattutto nella parte meridionale. Le parti usate sono gemme e fiori. Possiede particolare affinità (organotropismo) per il sistema neurovegetativo, l’apparato cardiocircolatorio e l’intestino. I componenti principali del tiglio sono: flavonoidi glucosidici, tiliacina, amaro di natura triterpenica, polifenoli, vitamina C, olio essenziale, farnesolo, mucillagini, metipentosi, acido galatturonico e saponine. Esso possiede proprietà sedative generali, antispasmodiche, ipnoinducenti. Le sue indicazioni sono: stati ansiosi, insonnia, distonie neurovegetative, eretismo cardiaco, ipertensione arteriosa (soprattutto da stress), intestino irritabile.

Tra le sinergie, si evidenzia quella con il Crataegus oxyacantha nel trattamento dell’ansia e dell’ipertensione arteriosa. Crataegus oxyacantha (Biancospino) Arbusto appartenente alla famiglia delle rosacee, alto anche 4 o 5 m, molto ramificato, con rametti spinosi, foglie pentalobate a margine intero, fiori bianchi raggruppati in corimbi e frutti ovoidali, rossi e farinosi. La pianta è comune nei boschi di pianura e di montagna, è diffusa in quasi tutta Europa, bacino Mediterraneo e nord America. Le parti usate sono fiori e frutti. Esso possiede particolari affinità (organotropismo) per il cuore, vasi arteriosi, sistema nervoso centrale e sistema neurovegetativo. I componenti principali del biancospino sono: glucosidi crategina e ossiacantina, amigdalina, acido crategolico, clorogenico e caffeico, colina, tannini, pectine, sorbitolo, flavonoidi, vitamina C, acidi triterpenici, acido crategico, crategolattone, sapogenine, glucosidi ciano genetici, quercitina, composti antocianici, acidi citrico e tartarico, zuccheri (glucosio e fruttosio), vitamina B1, glucosidi flavonidici, rutoside e iperoside.

Le sinergie più importanti sono con Cornus sanguinaria per il trattamento dell’angina pectoris, con Olea europea per il trattamento dell’ipertensione arteriosa e con Tilia tomentosa per il trattamento dell’ansia. Da quanto brevemente esposto, si evince che la fitoterapia offre un valido aiuto nel trattamento dell’ansia, ma come già accennato, se essa viene coadiuvata dall’omeopatia e dall’omotossicologia si potenzia considerevolmente l’effetto terapeutico.

Allora, prendiamo brevemente in esame alcuni rimedi che meritano una possibile collocazione in un eventuale protocollo fito-omotossicologico.

Agrimonia eupatoria 4DH: Rimedio dell’ansia non espressa e mascherata da atteggiamenti spensierati, tipica delle persone giovani che spesso, pur di nascondere i loro problemi ricorrono all’uso di alcolici e droghe stimolanti per aiutarsi ad affrontare meglio le difficoltà con allegria. Avena sativa 10DH: Ha proprietà sedative e toniche, è un grande rimedio dell’affaticamento e dell’insonnia in particolare in gravidanza. Valido regolatore del ritmo sonno-veglia. Utile nelle nevrastenie, conseguenze di stress psichici.

Centaurium umbellatum 4DH: Rimedio delle persone eccessivamente gentili e disponibili, estremamente ansiose di aiutare il prossimo (più servi che collaboratori), incapaci a far valere la propria volontà e amano servire tanto, fino ad annullarsi per gli altri.

Chamomilla 10DH: Presenta azione sedativa sui soggetti con ipereccitabilità nervosa, iperestesie e irrequietezza notturna. È anche il rimedio dell’abuso di caffè, dell’emicrania, ed in pediatria dell’insonnia del bambino.

Cichorium intybus 4DH: Rimedio delle preoccupazioni ossessive, per quelli che si preoccupano molto dei bisogni altrui, di chi ha smania di conferme affettive e richiama l’attenzione degli altri anche in modo negativo.

Coffea cruda 10DH: Usata nella sovreccitazione fisica ed eretismo psichico che conseguono ad eccitazione e stress emotivi. Utile contro l’insonnia dovuta ad eccessiva introduzione di sostanze nervine (caffè, tè, ecc.).

Eupatorium perfoliatum 4DH: Rimedio della cefalea da stress con febbre non molto alta e sensazione di calore al volto.

Ficus carica 4DH: Sviluppa lucidità e chiarezza mentale. Permette di esercitare un controllo psichico sui processi fisiologici interni. Trova impiego nell’ansia e nella depressione, come nelle nevrosi a impronta fobico-ossessiva.

Glauconie 8DH: Litoterapico composto da allumosilicato di ferro ferrico e ferroso idratato, estremamente complesso. Agisce sugli squilibri neurovegetativi, sulla spasmofilia, insonnia, asma e dismenorrea.

Humulus lupulus 4DH: Ha azione sedativa, utile anche nell’insonnia notturna, eventualmente in relazione a sonnolenza diurna.

Hyoscyamus niger 6DH: Rimedio violento, acuto, trova impiego nell’ipereccitabilità sessuale, spasmi, delirio, fobie. Utile negli stati di confusione.

Ignatia amara 6DH: Regolatore dell’asse cortico-diencefalico. Rimedio psicosomatico. È il rimedio antistress sovrano, indicato quando vi è una perturbazione a livello dell’asse cortico-diencefalico causata da un trauma psicologico che provoca nell’organismo uno stress la cui espressione clinica è il più sovente la depressione reattiva. È indicato nella variazione del tono dell’umore in soggetti nevrastenici, in seguito a sollecitazioni emotive negative.

Impatiens balsamina 4DH: Usato nella tensione mentale e fisica, e nell’ansia di finire velocemente. Persone irritabili e impazienti.

Mimulus guttatus 4DH: Rimedio di chi prova ansia nella vita quotidiana, timidezza, paura di affrontare gli eventi.

Rhodonite 8DH: Litoterapico composto da silicato di manganese, regola il sistema neuro-vegetativo ed agisce sull’insonnia. Salix alba 4DH: Utile contro i sentimenti di vittimismo e risentimento. Per quelli che hanno la tendenza a commiserarsi e ad incolpare gli altri della propria infelicità.

Sempervirine nitrato 7CH: Alcaloide del Gelsemium Sempervirens. Usando regolarmente il rimedio, si è vista una notevole diminuzione dell’ ”ansia di stato” transitorio causato da una situazione di stress momentanea, nonché, un miglioramento considerevole e prolungato dell’ ”ansia di tratto”, componente ansiosa legata alla personalità del soggetto.

Ulmus campestris 4DH: Utile nei soggetti che hanno una forte connotazione ansiosa nella realizzazione del proprio compito con tendenza al perfezionismo.

Zona limbica 7-9CH: Questo organoterapico associa strutture nervose corticali molto complesse, rinencefalo e lobo dell’ippocampo. L’azione di queste zone nervose che appartengono al cervello primario (archicervello) è nettamente ansiolitica, dunque tranquillante. Ne deriva un effetto sedativo, ma non seguito da sonnolenza, cosa molto importante per i pazienti nella loro vita professionale. Trova la sua principale indicazione in tutti i problemi di angoscia e di ansia. Il Dott. Max Tétau la definiva la piccola “pillola della felicità”.


Dr. Salvatore Corrado Esperto in botanica, fitoterapia ed omeo-bioterapie. Dal 1979, Accademico al merito dell’Accademia internazionale di Psicobiofisica di Bergamo, Ateneo di Scienze per lo studio dei fenomeni Fisici, biologici e psichici. Dal 1981 Accademico associato al merito dell’Accademia Tiberina in Roma, Istituto di Cultura Universitaria per lo studio, lo sviluppo e l’esaltazione delle Scienze.

Riferimenti bibliografici
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Le Monografie Tedesche – Schede Fitoterapiche del Ministero Della Sanità Tedesco – Versione Italiana tradotta e commentata da Rocco Longo, Ed. Studio Edizioni 1994.
L’uomo, la fitoterapia, la gemmoterapia - seconda edizione - Bruno Brigo – Tec- niche Nuove – 2003.
Piante Officinali per infusi e tisane – Manuale per Farmacisti e Medici – Edizione Italiana del manuale Teedrogen di Max Wichtl a cura di Roberto Della Loggia – Edizione italiana OEMF spa.
Edward Bach, i 12 guaritori e altri rimedi. Naturalmente Medicina. La casa verde – 1991.
Edward Bach, Heal Thyself, An Explanation of the Real Cause And Cure of Disease, the C.W. Daniel Company Ltd.
La materia Medica Omeopatica clinica e associazioni Bioterapiche – Max Tétau seconda ristampa – IPSA Editore 1988.
Manuale di Litoterapia Dechelatrice – Claude Bergeret – Max Tétau – Traduzione di Ornella Casano – IPSA Editore 1990.
Organoterapia Nuovi studi clinici – Max Tétau – Ed.Italiana a cura di Claudio Mazza – IPSA Editore – 1988.



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