Domanda di prestiti da parte delle famiglie ancora vivace nel mese di maggio (+9,9%). Crescono anche gli importi richiesti
Il numero di istruttorie presentate agli istituti di credito nei primi 5 mesi del 2015 è il più alto degli ultimi 4 anni, sostenuto in particolare dai prestiti finalizzati.
Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF
del 04/06/15 - di Annalisa Giuressi
Nel mese di maggio appena concluso la domanda di prestiti da parte delle famiglie (nell’aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati) ha fatto registrare un’ulteriore accelerata, con un incoraggiante +9,9% rispetto allo stesso mese del 2014.
Il dato conferma la dinamica positiva che, dopo un lungo periodo di debolezza coincidente con la crisi di fiducia degli italiani e il conseguente raffreddamento dei consumi, ha caratterizzato la domanda di prestiti degli italiani negli ultimi tre trimestri.
In altre parole, a partire dal settembre scorso sembra che gli italiani abbiano ripreso a guardare al futuro con maggior serenità, tornando a rivolgersi agli istituti di credito per sostenere i propri progetti di spesa.
Le variazioni percentuali mensili relative alle domande di prestiti raccolte dagli istituti di credito si riferiscono a vere e proprie istruttorie formali (non semplici richieste di informazioni o preventivi online) contribuite in EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF, che raccoglie i dati relativi ad oltre 77 milioni di posizioni creditizie.
Focalizzando l’attenzione sul dato aggregato relativo ai primi 5 mesi dell’anno, il numero di richieste fa segnare complessivamente un aumento del +8,6% rispetto allo stesso periodo del 2014.
“Il dato cumulato relativo a questa prima parte dell’anno va letto come una conferma del progressivo superamento delle incertezze che in questi anni hanno condizionato tanto pesantemente la pianificazione finanziaria delle famiglie e i progetti di spesa, specie per i beni e i servizi di importo più consistente, tipicamente sostenuti da un finanziamento – commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -. Questo non deve però distogliere l’attenzione dal ritardo ancora consistente rispetto agli anni 2009-2011, quando gli italiani ancora non avevano bruscamente tirato il freno a mano intimoriti in particolare dalla crescente debolezza del mercato del lavoro”.
L’andamento della domanda di prestiti personali e prestiti finalizzati
Entrando maggiormente nel dettaglio, nel mese di maggio 2015 i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali autoveicoli e motocicli, arredo, elettronica ed elettrodomestici, viaggi, spese mediche, palestre, ecc.) hanno fatto segnare un aumento della domanda pari a +15,3% rispetto al corrispondente mese del 2014, registrando la miglior performance in assoluto a partire dal 2008.
Il numero delle richieste di prestiti personali, prodotto che per la sua specificità prevede mediamente importi più elevati e durate più lunghe, si è assestato invece a un più contenuto seppur incoraggiante +4,3%.
L’analisi dell’importo medio richiesto
L’ultima rilevazione del Barometro CRIF mostra come l’importo medio richiesto, nell’aggregato dei prestiti personali più finalizzati, si sia assestato a 8.035 Euro, in crescita del +1,1%, rispetto allo stesso mese del 2014.
Entrando maggiormente nel dettaglio, per i prestiti finalizzati, sostenuti in particolare dalla positiva dinamica del settore automotive, l’importo medio è risultato pari a 5.042 Euro (+2,6% rispetto a maggio 2014) mentre per i prestiti personali la media si è assestata a 11.505 Euro (+3,5%).
La distribuzione della domanda per fascia di importo
Relativamente alla distribuzione della domanda per fasce di importo, nei primi 5 mesi del 2015 la classe prevalente è risultata essere ancora una volta quella inferiore ai 5.000 Euro, che ha toccato il 50,7% del totale, in ulteriore crescita di 1,2 punti percentuali rispetto al 2014.
Nei prestiti finalizzati tale quota raggiunge addirittura il 67,6% del totale, mentre nel caso dei prestiti finalizzati rappresenta il 31,2%.
“Il progressivo recupero della domanda di prestiti verso i livelli pre-crisi evidentemente dovrà trovare una risposta concreta da parte degli operatori di settore, dai quali per altro stanno arrivando segnali positivi sotto forma di offerte sempre più targettizzate sugli specifici fabbisogni finanziari e sui progetti di acquisto - conclude Capecchi -. È però plausibile che il lento miglioramento del ciclo economico possa ancora suggerire agli Istituti di credito una certa cautela e politiche di impiego attente al controllo della rischiosità, seppur più favorevoli rispetto al recente passato”.