L’OPEC cosa ha deciso nell’ultima riunione?
Lo US OIL negli ultimi 4 mesi ha perso all’incirca il 40% del suo valore, e l’OPEC nella sua ultima riunione dell’anno ha deliberato alcune linee guide che i grandi produttori devono seguire.
del 04/12/14 - di Luca Luongo
Noi oggi andremo a vedere come facciamo con gli statement, cosa realmente si sono detti, andando ad analizzare i vari paragrafi. Ma prima andiamo a capire cosa è realmente l’OPEC.
Chi è e cosa fa l’OPEC?
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) è una organizzazione intergovernativa, creata in occasione della Conferenza di Baghdad tra il 10 e il 14 settembre 1960 da: Iran, Iraq, Kuwait, Arabia Saudita e Venezuela. I cinque membri fondatori sono stati poi raggiunti da altri nove membri: Qatar (1961); Indonesia (1962) la quale ha sospeso la sua adesione dal gennaio 2009; Libia (1962); Emirati Arabi Uniti (1967); Algeria (1969); Nigeria (1971); Ecuador (1973), Angola (2007) e dal Gabon (1975-1994). L’OPEC aveva sede a Ginevra, in Svizzera, nei primi cinque anni della sua esistenza. Questo è stato trasferito a Vienna, in Austria, il 1 settembre, 1965.
L’obiettivo di OPEC è di coordinare e unificare le politiche petrolifere tra paesi membri, al fine di garantire prezzi equi e stabili per i produttori di petrolio; una fornitura efficiente, economica e regolare del petrolio alle nazioni che consumano; e una congrua remunerazione del capitale per coloro che investono nel settore.
LA MISSION DELL’OPEC
In conformità del suo statuto, la missione dell’ Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) è quello di coordinare e unificare le politiche petrolifere dei Paesi membri e garantire la stabilizzazione dei mercati petroliferi, al fine di garantire un approvvigionamento efficiente, economica e regolare di petrolio per i consumatori, un reddito costante per i produttori e una congrua remunerazione del capitale per gli investimenti nel settore petrolifero.
Cosa ci ha lasciato il 166esimo meeting
Facendo una rapida traduzione ci viene detto questo:
La Conferenza ha eletto HE Sig.ra Diezani Alison-Madueke, ministro delle risorse del petrolio della Nigeria e capo della sua delegazione, in qualità di Presidente della Conferenza per un anno, con decorrenza dal 1 ° gennaio 2015, e SE Dr. Mohammed Bin Saleh Al Sada, Ministro dell’Energia e dell’Industria del Qatar e capo della sua delegazione, in qualità di Presidente supplente, per lo stesso periodo.
LE SCORTE DI PETROLIO
Possiamo riassumere per punti quello che ci viene detto:
La Conferenza ha rivisto l’outlook del mercato del petrolio, così come presentato dal Segretario Generale, in particolare le proiezioni di domanda/offerta per il primo, secondo, terzo e quarto trimestre del 2015, con l’accento sulla prima metà dell’anno. La conferenza ha inoltre considerato le previsioni per le prospettive dell’economia mondiale e ha osservato che la ripresa economica globale continua, anche se molto lentamente e in modo non uniforme, con una previsione di crescita del 3,2% per il 2014 e del 3,6% per il 2015.
La Conferenza ha inoltre osservato, che la domanda di petrolio mondiale aumenterà nel corso del 2015, tale volontà, ancora una volta, può essere compensata con l’aumento previsto di 1,36 mb/d dell’offerta non OPEC.
C’è preoccupazione per il netto calo dei prezzi, ma la produzione non è stata tagliata (come molti speravano) infatti il livello di produzione è di 30,0 mb/d, come concordato nel dicembre 2011.
Conclusioni Finali
Concordando sulla necessità di essere vigili date le incertezze ei rischi connessi con i futuri sviluppi dell’economia mondiale, la Conferenza ha diretto il segretariato di continuare a monitorare da vicino gli sviluppi della domanda e dell’offerta, così come i fattori non fondamentali come l’attività speculativa, mantenendo i paesi membri pienamente informati sugli sviluppi.