Lanterna magica, Sampdoria e Genoa in orbita Champions
Due squadre così in alto non si vedevano a Genova dai primi anni ’90, dai tempi di Boskov, Vialli, Mancini, Bagnoli, Skuhravy e Aguilera. Blucerchiati e rossoblù sognano
del 03/11/14 - di Alessandro Pediconi
Roba da stropicciarsi gli occhi. È Lanterna lanciata in orbita Champions League dopo la domenica calcistica, che consegna una Sampdoria sola al terzo in classifica e un Genoa quarto insieme al Napoli. Due squadre così in alto non si vedevano nel capoluogo ligure dai primi anni Novanta, dalla stagione 1990-1991, quando i blucerchiati di Vujadin Boskov, Gianluca Vialli e Roberto Mancini – reduci dalla conquista della Coppa delle Coppe – si cucirono lo scudetto sulla maglia e il Grifone di Osvaldo Bagnoli, Tomas Skuhravy e Carlos Aguilera chiudeva al quarto posto in classifica.
Certo, fino a fine maggio tutto può succedere ma chi avrebbe mai previsto che alla decima giornata di campionato i doriani (3-1 a Marassi a una spenta Fiorentina) – passati nel 2011 dai preliminari della Coppa dalle grandi orecchie a un’amara retrocessione – avrebbero raccolto 19 punti, appena 3 in meno della Roma e a 6 in meno della Juventus capolista. O che i rossoblù – tornati in pianta stabile nel massimo campionato solo nel 2007-2008 – avrebbero avuto (complice il roboante 4-2 del Friuli: in trasferta sono un vero e proprio rullo compressore) un solo punto di ritardo sui cugini. Insomma, in attesa di Lazio-Cagliari che potrebbe cambiare leggermente gli equilibri, nella Genova pallonara è festa grande.
Il successo (che va oltre l’ambito calcistico perché unisce e risolleva la città dell’alluvione, messa di nuovo in ginocchio nella notte tra il 9 ottobre e il 10 ottobre scorso, quando le fortissime precipitazioni riaprirono le ferite del 4 novembre 2011) è soprattutto merito dei rispettivi allenatori (il guerriero Sinisa Mihajlovic e il ‘saggio’ Gian Piero Gasperini) e uomini mercato, che sono riusciti a costruire in economia delle squadre molto competitive, con giocatori esperti, parametri zero, colpi low cost e giovani o giovanissimi (per esempio i blucerchiati Alessio Romagnoli, Pedro Obiang, Roberto Soriano, Luca Rizzo e Manolo Gabbiadini e i rossoblù Mattia Perin, Stefano Sturaro, Rolando Mandragora, Maxime Lestienne e Iago Falque). Senza disconoscere poi i meriti dei vulcanici patron, due personaggi sopra le righe, la new entry Massimo Ferrero e l’esperto Enrico Preziosi.
E pensare che il leggero vantaggio in classifica è figlio di quell’1-0 del derby del 28 settembre, una sconfitta che Gasperini contesta e non ha ancora digerito: “Le genovesi stanno facendo entrambe bene, quello che ci divide dalla Sampdoria però è il risultato nel Derby. Ce l’hanno rubacchiata quella partita, ma credo che in futuro sarà diverso”, le sue parole di ieri dopo il colpo esterno contro l’Udinese.
Ancora è presto per sapere come andrà a finire ma quel che è certo è che la Genova pallonara ci regalerà ancora molte emozioni…