Nuovo fenomeno che preoccupa il garante della privacy: il "deepfake", furti d'identità attraverso App e Software
CODACONS: "Rischiper gli utenti della rete, il furto d'identità digitale è un reato previsto e disciplinato dall'art. 494 C.P." presenta esposto in procura
del 15/01/21 - di Mariella Belloni
Il deepfake sta crescendo notevolmente, sopratutto per l’esistenza di app e software che rendono facile la realizzazione attraverso l’utilizzo di smartphone.
Trattasi di furti d’identità: le persone appaiono nei deepfake a loro insaputa e in tal modo subiscono la perdita di controllo sulla propria immagine, non solo, ma vengono anche private del controllo su proprie idee e pensieri.
Il Garante per la protezione dei dati personali suggerisce a tutti gli utenti della rete di:
_evitare di diffondere immagini personali o dei propri parenti;
_non condividere video o audio nel caso sorgano dei dubbi sull’autenticità del contenuto;
_ rivolgersi alle Autorità di pubblica sicurezza e al Garante della privacy.
“Il deepfake costituisce una delle più gravi forme di furto d’identità - commenta il Presidente del Codacons, Marco Donzelli”.
Il Codacons per tali ragioni presenta esposto in procura al fine di fermare prima che sia troppo tardi questo fenomeno di massa.