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Record dell'Ora: Dennis mette giù il 52 - 52.491 per Rohan, battuto di 639 metri il primato di Brändle

Il 24 enne australiano Rohan Dennis ha stabilito il nuovo record dell'ora percorrendo 52,491 Km al velodromo di Grenchen (Svizzera) e superando così, di oltre 600 m il primato detenuto da Matthias Braendle e stabilito lo scorso 30 ottobre (51.852 Km).
del 09/02/15 -

Tre mesi e nove giorni dopo il tentativo riuscito di Matthias Brändle il riferimento del Record dell'Ora si sposta un po' più avanti e sfonda il muro dei 52 chilometri: a compiere la grande impresa è stato l'australiano Rohan Dennis che ha migliorato il limite precedente di poco più di 600 metri facendo registrare 52.491 chilometri in questi 60 durissimi minuti. Una giornata praticamente perfetta nel velodromo svizzero di Grenchen che trova riscontro anche nelle parole di Andy Rihs, imprenditore elvetico proprietario della BMC e che ha fatto costruire il Velodrome Suisse: «Siamo nel nostro velodromo, con un nostro corridore su una nostra bicicletta».

Tutto studiato nei dettagli.
L'idea di questo tentativo a Dennis era venuta guardando quello di Jens Voigt e, scartata l'ipotesi di scendere in pista subito dopo il Campionato del Mondo di Ponferrada per sfruttare quel picco di forma, in accordo con i tecnici s'è deciso di provarci dopo aver rifinito la condizione fisica al Campionato Australiano e Tour Down Under: le indicazioni che erano arrivate dall'altra parte del mondo erano fantastiche visto che Dennis era riuscito addirittura a vincere la classifica finale della prima corsa World Tour dell'anno prendendosi una rivincita su Richie Porte che l'aveva battuto al campionato nazionale a cronometro. Da questi risultati e dai test svolti in pista nelle ultime settimane gli uomini della BMC avevano studiato una tabella di marcia che avrebbe dovuto portare ad un riscontro tra i 52.4 ed i 52.5 chilometri: quando si dice precisione svizzera...

Gran ritmo fin dall'inizio.
Sulla sua BMC TrackMachine TR01 Dennis ha montato un 56x14 mentre Matthias Brändle aveva optato per un 55x13: fin dalle prime pedalate il 24enne australiano è stato più veloce dell'austriaco della IAM Cycling e dopo 10 minuti aveva già 5" di vantaggio per una media di 52.387 km/h. Al contrario di quanto accaduto con Bobridge la settimana scorsa, Dennis è riuscito a prendere un ritmo alto e costante e giro dopo giro ha incrementato velocità media e vantaggio su Brändle: a metà prova la media era di 52.710 km/h e il gap cronometro di 19", ai 40' la situazione era ancora migliore con una velocità di 52.808 km/h ed un margine su Brändle di 33".

Piccolo calo nel finale.
A quel punto i giochi sembravano ormai fatti ma negli ultimi 15' Dennis ha iniziato a dover fare i conti con la stanchezza: il corridore della BMC, forte di un tranquillità impressionante fin dall'inizio, è stato bravo a non scomporsi e pur alzando notevolmente i tempi sul giro ha tenuto sempre un margine di sicurezza su quello che era il riferimento da migliorare. Alla fine allo scoccare dei 60' Dennis è arrivato a soli 9 metri dal completare il 210° giro, una prestazione di tutto rispetto e che potrebbe non essere facile da battere a breve termine.

Dekker a fine mese.
Rimandata per infortunio la sfida di Alex Dowsett prevista per fine mese, il prossimo appuntamento con il Record dell'Ora sarà quello dell'olandese Thomas Dekker previsto per il prossimo 25 febbraio. Quello di Dekker sarà un tentativo molto interessante perché entrerà in scena un fattore molto importante come l'altitudine: dopo una prova a Melbourne a livello del mare e tre tra Grenchen e Aigle a circa 400 metri, il 30enne olandese ha scelto il Velodromo Bicentenario di Aguascalientes in Messico che è a più di 1800 metri di altitudine. Per i grandissimi nomi dovremo aspettare almeno l'estate ma in questi ultimi mesi abbiamo visto come questa sia una disciplina massacrante ed abbastanza imprevedibile: 52.491 chilometri sulla carta potrebbe non sembrare una distanza mostruosa, ma può bastare un piccolo errore o una valutazione sbagliata per farla sembrare irraggiungibile.

Sebastiano Cipriani



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