Andrea Di Giorgio (Pelo)
Di Giorgio Andrea TRIATLETA – ULTRAMARATONETA – IRONMAN
fà dell’estremo la sua MISSIONE/PASSIONE di vita.
* (Pelo) un purosangue cervese che da anni corre, nuota, pedala nei luoghi più impervi della terra per “sfidare” continuamente sé stesso ma anche i suoi fortissimi antagonisti: il caldo, il freddo, il gelo, i deserti, le montagne, i mari. L’elenco dei paesi dove ha esercitato le sue sfide è interminabile:
Algeria, Libia, Mauritania, Francia, Svizzera, Austria e naturalmente l’Italia.
del 16/03/10 - di Giorgio Rocchi
Come spesso accade però non sono molti coloro che si accorgono di avere un campione come vicino di casa. Andrea non ama, come del resto fanno i “grandi” dello sport, mettersi in mostra e così a volte le sue imprese “estreme” passano inosservate.
Ho incontrato, per gli amici di Comunicati-stampa.net, Andrea Di Giorgio (nick name Pelo) e devo ammettere che fenomeni come questi non dovremmo mai stancarci di valorizzarli e sostenerli.
Andrea nasce a Cervia il 12/06/1967, risiede a Cervia ed inizia a correre all’età di
6 anni grazie al Babbo Paolo che se lo porta dietro in pineta e poco dopo, vestendo i colori della Podistica Cervese, comincia ad iscriverlo alle podistiche domenicali.
Da subito si nota in lui una certa predisposizione alla corsa e alla resistenza fisica tant’è vero che varie volte Andrea (già dall’età di 8 anni) partecipa alle gare riservate agli adulti.
Dal 1989 al 1995 pratica MTB con il Surfing Shop Sport Promotion (società di cui diventerà ben presto Presidente), Andrea è anche un piccolo Testimonial di AMREF associazione no profit impegnata nella raccolta fondi pro africa che svolge aiuto umanitario con la costruzione di pozzi di acqua – Flying doctors – costruzione scuole e ospedali ecc. ecc. lavorando per la dignità del popolo africano.
Ma con il passare degli anni Andrea si accorge che non è quello lo sport che lo soddisfa e che gli dà le emozioni che cerca. Approda allora al Triathlon nel 1996 (sport che lo affascinava in quanto non da tutti e capace di donare sensazioni forti).
Già dal 1997 comincia a nascere in lui il desiderio di affrontare le lunghe distanze e quindi partecipa a Triathlon legati al mondo degli Ironman gare che per molti è un punto di arrivo e che anche Andrea giudica “estreme”.
Probabilmente è stato quello il momento in cui si è messo in moto il meccanismo
10 Ironman partendo a fianco dei primi, cercando la prestazione, sfondare il muro delle 10 ore (un po’ come il muro delle 3 ore in maratona), riuscito per 3 volte ad Andrea (9h 55’ a Klagenfurth).
Poi anno dopo anno cercare gare sempre più dure fino ad arrivare, nel,2006, a Enbrun (Enbrunman) alla prova più dura in Europa con i suoi 5000 mt di dislivello in bici e una maratona finale da fare accapponare la pelle, chiusa in 12 h 58’ (ultimo Ironman di Pelo).
Da lì in poi nasce l’esigenza di cercare qualcosa di nuovo; il “limite” andava spostato in avanti “e la testa” era già proiettata nelle terre desertiche.
Nel 2007 l’esordio al Grand Raid du Sahara 225 Km in 5 tappe con sensazioni molto forti, grande soddisfazione e stimoli trovati.
Parcheggiato il Triathlon (ma non mollato) nel 2007 fa esperienza in gare di Sky Race, Trial Running oltrepassando dislivelli molto importanti allungando piano piano le distanze in tappa unica. Nel dicembre 2007 la prima Ultramaratona superiore ai 100 Km a Boavista (Capoverde) 150 Km in tappa unica attraversando l’isola su vari terreni, deserto, asfalto, spiagge. Risultato 6° assoluto e primo italiano: grande soddisfazione, grandi sensazioni….. e Andrea è già entrato nel “vortice”.
Il 2008 inizia in Libia con il Libia Challenge 184 Km . Poi haimè due ritiri per condizioni fisiche non buone alla Nove Colli Running e alla Spartathlon, ma arriva inatteso il 10° posto estivo alla 100 Km estreme di Rimini. Dopo un relax per esigenze fisiche Andrea si riconferma nel 2009 con il titolo di “finisher” alla Transaharienne 274 Km – la Nove Colli Running 202 Km e al Doppio Ironman di Murska Sabota (ritorno al Triathlon).
Ormai il gioco è diventato quello…. ad ogni sfida vinta con sé stesso, sale la voglia di spostare il “limite” in avanti e preme talmente dentro che l’esigenza di assecondarla diventa quasi una necessità. Aumentare le distanze o aumentare le difficoltà questo è ora il sapore della sfida.
Sentire la tensione crescere man mano che ci si avvicina all’evento fino ad arrivare ad un “cuore” che spinge dentro, “lavorare” con la mente, riuscire a comandare la mente affinché dica al corpo che deve resistere, che non deve sentire alcun dolore e non preoccuparsi della stanchezza. Il sapore che nasce nel raggiungere un traguardo……. avvertire la sensazione della stanchezza arrivare a livelli estremi per poi trasformarsi, come per magia, in qualcosa di indescrivibile che ti invade dentro facendoti sentire “grande”.
Probabilmente sono queste le sensazioni che dirigono l’orchestra, che portano Andrea a continuare nello spostare i “limiti” più avanti e sicuramente è questa la sensazione che lo ha spinto all’ultima sfida nel freddo del Minnesota (U.S.A.) dove ha portato a termine in 56 ore 10’ l’Arrowhead 135 (225 Km in tappa unica) riuscendo a combattere con una stanchezza e situazioni quasi disumane.
Salutiamo e ringraziamo Andrea, attraverso Comunicati-stampa.net per avere portato in giro per il mondo il nome e l’immagine di Cervia.
Giorgio Rocchi