Colesterolo alto: quali conseguenze può avere?
Il colesterolo è una sostanza lipidica indispensabile per il corretto funzionamento dell’organismo e varie sono le sue funzioni...
del 11/12/24 - di Diana Cecchi
Il colesterolo è una sostanza lipidica indispensabile per il corretto funzionamento dell’organismo e varie sono le sue funzioni. È per esempio coinvolto nella sintesi della vitamina D e in quella degli ormoni e dei sali biliari ed è anche uno dei costituenti delle membrane cellulari.
Contrariamente a quanto molti pensano, la maggior parte del colesterolo circolante (70-80% circa) è di produzione endogena, ovvero viene prodotto dall’organismo (principalmente dal fegato); il rimanente (30-20%) viene introdotto con la dieta. Fra i cibi che ne sono ricchi si ricordano i formaggi, le carni grasse, il burro, i salumi, il tuorlo dell’uovo ecc.
Per quanto sia una sostanza fondamentale per l’organismo, se presente in eccesso nel sangue può avere effetti negativi sulla salute.
Per tenere sotto controllo i suoi livelli ematici, soprattutto quelli del “colesterolo cattivo” (LDL), è importante adottare un sano stile di vita. In determinate circostanze può essere d’aiuto il ricorso a un integratore per colesterolo, mentre in altri casi, quelli più complessi, il medico potrebbe consigliare una terapia farmacologica.
Quali sono i valori corretti di colesterolo nel sangue?
L’ipercolesterolemia è una condizione caratterizzata da un valore di colesterolo totale eccessivo. Secondo quanto riportato sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), i valori desiderabili sono i seguenti:
- colesterolo totale: fino a 200 mg/dL;
- colesterolo LDL: fino a 100 mg/dL;
- colesterolo HDL: non inferiore a 50 mg/dL.
Si ha una situazione “borderline” quando la colesterolemia totale è compresa tra 201 e 239 mg/dL. Se il colesterolo totale è uguale o superiore a 240 mg/dL si parla di ipercolesterolemia.
Quali sono le possibili conseguenze della ipercolesterolemia?
Nell’ottica di una corretta prevenzione, è importante monitorare periodicamente i livelli di colesterolo. A tale scopo il medico può richiedere il cosiddetto profilo lipidico, un esame del sangue che permette di conoscere i livelli di colesterolo totale, colesterolo LDL, colesterolo HDL e trigliceridi.
Particolare importanza riveste il valore di colesterolo LDL, quello “cattivo”; se presente in eccesso, infatti, tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, ispessendole e indurendole (aterosclerosi); possono poi formarsi placche, i cosiddetti ateromi, che ostacolano o addirittura bloccano il flusso sanguigno.
Le possibili conseguenze di ipercolesterolemia sono varie e molto serie: aterosclerosi, infarto del miocardio, ictus e angina pectoris.
Il rischio di andare incontro a queste problematiche è maggiore se si è fumatori, se si assumono eccessive quantità di alcol e se si soffre di ipertensione arteriosa (pressione alta).
Quali rimedi adottare in caso di ipercolesterolemia?
Premesso che la strada migliore per evitare problemi di salute è la prevenzione, il consiglio sui cui tutti gli autori concordano è quello di adottare uno stile di vita sano, ovvero seguire una dieta equilibrata e varia, evitare il sovrappeso, evitare il fumo di sigaretta, limitare l’assunzione di alcolici e superalcolici e praticare regolarmente attività fisica aerobica (per esempio jogging, running, walking, ciclismo ecc.).
Va sottolineato che la regolare attività fisica tende a innalzare i livelli ematici di colesterolo “buono” (HDL) e a mantenere nella norma quelli dei trigliceridi.
Per quanto concerne la riduzione dei livelli di colesterolo cattivo, possono essere d’aiuto integratori per il colesterolo, generalmente a base di fitosteroli, polifenoli, monacolina K, fibre alimentari ecc.
Il ricorso a integratori per il colesterolo può risultare utile sia in condizioni “borderline” sia in caso di ipercolesterolemia.
Come già accennato, in casi particolarmente complessi, in cui l’adozione di un corretto stile di vita non è sufficiente, il medico potrebbe consigliare un’apposita terapia farmacologica.