Come rimuovere un tatuaggio
Mentre i tatuaggi una volta erano considerati permanenti, ora è possibile rimuoverli con dei trattamenti in maniera totale oppure parziale.
del 01/02/22 - di Cristian Frialdi
Con l’aumento della popolarità dei tatuaggi sono aumentati anche le persone che si sono pentite della loro decisione. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità i pentiti in Europa vanno dal 5-20%, negli Stati Uniti i valori sono intorno al 14-17% e in Canada sono stimati al 17%. In Italia il 17,2% dei tatuati ha pensato di rimuoverli e il 4,3% li ha effettivamente rimossi per vari motivi.
Le motivazioni per cui ci si pente di un tatuaggio e si desidera rimuoverlo possono essere le più svariate: perdita di significato (51,3%), non piace più (39,3%), colore sbiadito (15,9%), incompatibilità con il lavoro (11,4%), motivi di salute (11,4%).
Per rimuovere un tatuaggio che non vogliamo più sulla nostra pelle è necessario rivolgersi ad un istituto specializzato che con l’ausilio di tecnologie laser medicali sicure e collaudate ci permetta di tramutare la nostra intenzione in realtà.
Prima dello sviluppo dei moderni metodi tramite rimozione laser del tatuaggio, le tecniche di rimozione più comuni includevano l’uso di metodi meccanici, prodotti chimici o asportazione chirurgica:
Metodi meccanici:
- la salabrasione consiste nella cancellazione del pigmento attraverso la causticazione del tessuto utilizzando il cloruro di sodio oramai quasi completamente abbandonata perché molto spesso si formano cicatrici discromiche con residui di pigmento ed evidenti alterazioni della texture cutanea
- la dermoabrasione agisce sullo strato superficiale della cute fino ad arrivare al pigmento contenuto nel derma mediante l’uso di frese rotanti.
Metodi chirurgici:
- la criochirurgia, utilizzata con ottimi risultati per la distruzione di verruche, neoformazioni tumorali benigne e maligne, agisce attraverso la necrosi dei tessuti interessati dal tatuaggio tramite applicazione di azoto liquido, attualmente poco praticata perché, oltre ad una guarigione molto lenta, procura una distruzione non selettiva dei tessuti spesso con esiti cicatriziali indesiderati e discromici
- l'asportazione chirurgica, impiegata per rimuovere tatuaggi di piccole dimensioni e presenti in aree del corpo facili da trattare; in caso di reazione allergica l’escissione chirurgica o dermatome shaving viene impiegata poiché nessun residuo di pigmento e/o prodotti di degradazione vengono lasciati nella pelle.
I metodi chimici si basano sull’impiego di sostanze e preparati chimici con implicazioni di differente rilevanza sanitaria. Le sostanze utilizzate in passato (nitrato d’argento, acido tannico, fenolo, ecc) causavano profonde cicatrici.
Attualmente la rimozione dei tatuaggi avviene mediante una serie di tecniche, ma la più utilizzata ed efficace è senza ombra di dubbio quella che vede utilizzare il laser.
Negli ultimi decenni tramite la tecnologia laser e, in particolare, tramite lo sviluppo e l’impiego dei laser Q-Switched, progettati tenendo conto della teoria della “Fotoermolisi selettiva”, è possibile eliminare i tatuaggi in modo sicuro ed efficace senza gli effetti indesiderati delle metodiche prima illustrate.
Grazie al principio della fototermolisi selettiva, il raggio laser tarato per un singolo colore riduce in polvere il pigmento in maniera selettiva. Sarà poi il corpo umano ad espellere questa polvere tramite il sistema linfatico.
Olosmed Poliambulatorio, si occupa di rimozione tatuaggi neri e colorati, tatuaggi cosmetici, tatuaggi da trauma e macchie a Brescia.