Disinformazione: la macchina dei media al servizio del potere. Di Pierpaolo Spollon
Fine ultimo della manipolazione è il mantenimento della stabilità del sistema politico-economico; è necessario che l'opinione pubblica venga piegata a ciò che è funzionale al Potere
del 10/03/10 - di Marco de' Francesco
In un Paese in cui la maggior parte della popolazione non legge giornali né consulta internet, la Tv rappresenta la fonte di informazione più difusa. Molte persone ripongono una cieca fiducia nei “tele-giornalisti” credendo di essere ripagate con coerenza e completezza di informazione; di fronte al pensiero che i telegiornali possano manipolare le loro opinioni si troverebbero quantomeno incredule. Eppure risulta innegabile che oggi le informazioni siano manipolate con tecniche di omissione e che vengano alterate fondamentali notizie o omesse a favore di altre meno importanti.
Fine ultimo della manipolazione è il mantenimento della stabilità del sistema politico-economico; è necessario che l'opinione pubblica venga piegata a ciò che è funzionale al Potere. Quale strumento più adatto allo scopo della tv?
La manipolazione è sempre più sistematica, progettata per l'efficacia e per rimanere nascosta agli occhi dei cittadini. Le agenzie internazionali (americane, europee o giapponesi) che forniscono le informazioni, sono supportate da quelle di propaganda, come la Heritage Foundation, l'American Enterprise Institute e il Manhattan Institute che provvedono alle manipolazioni, e che rendono difficile una vera consapevolezza di quello che sta accadendo. Queste agenzie pianificano non soltanto cosa rendere noto ma soprattutto "come" farlo. La massa delle notizie viene sfoltita e ridotta al 5/10% del totale; e per mantenere una parvenza di trasparenza, di tanto in tanto, nei nostri Tg appare qualche debole critica, ad esempio contro il governo statunitense. Si tratta delle cosiddette “fessure controllate”, cioè critiche fatte ad oc per generare fiducia nel Tg, ma che risultano vaghe e discordanti.
Ci sono tecniche per alterare l'informazione o sfruttare il cervello umano per manipolarne i pensieri. Si ricorre ad associazione di immagini e pensieri, all'uso di diversi toni; la stessa scaletta del Tg dice molto sul grado di importanza che i giornalisti conferiscono alle notizie.
Nei Tg assumono rilievo soprattutto quelle notizie che evocano emozioni e commozione. Delitti e violenze contro i bambini vengono amplificati per evitare di trattare altri argomenti "scottanti" e pericolosi per l'assetto che i politici hanno il compito di proteggere. Ad esempio, siamo stati indotti a parlare a lungo dei Pacs (una legge che sarebbe stato ovvio approvare senza tanti problemi), mentre si occultavano, tra le altre cose, le spese ingenti per la Difesa. Nessun telegiornale ha detto che parte del Tfr dei lavoratori finirà in spese belliche. In questi ultimi tempi, un altro argomento, che viene utilizzato dai Tg per dirottare l'attenzione su fatti non pericolosi per il sistema, è quello dei malati gravi che chiedono l'eutanasia. Invece di approvare una legge che ponga fine al problema, il nostro sistema utilizza i "casi" (Welby, Nuvoli, Englaro) per riempire spazi e suscitare angoscia e commozione. Si stimola la parte emotiva dei telespettatori, senza far capire che il potere di risolvere il problema è nelle mani di chi sta strumentalizzando il fatto. Lo stesso titolo talvolta è già parte della mistificazione, perché spiega se si tratta di una cosa giusta o sbagliata. Ad esempio, quando si danno notizie sull'Iran si tende a far apparire questo paese colpevole di qualcosa, e i titoli sono "L'Iran sfida la comunità internazionale", oppure "L'Iran si ostina sul programma nucleare". Oggi la manipolazione delle informazioni avviene anche in internet ma è cosa ben più complicata; per esempio, in questi giorni dall'Iran arrivano pochissime notizie e immagini sulla repressione del regime nei confronti dei militanti verdi, ma le poche notizie che arrivano sono quelle che riescono ad aggirare la censura del web. Nel paese degli Ayatollah è stato oscurato google e bloccato youtube; alcuni militanti però sono riusciti ad aggirare la censura e caricare con server proxy alcuni video che gli amministratori di youtube stanno setacciando per farli emergere (sono visibili su: youtube-global.blogspot.com). In questo modo le notizie utili vengono manipolate e i paesi indicati dalle autorità Usa come nemici diventano automaticamente nemici anche per le nostre autorità, che li criminalizzano, evitando di menzionare le continue minacce e la preparazione alla guerra contro l'Iran da parte degli Stati Uniti. Si manipola l'opinione pubblica italiana a pensarla come le autorità americane, e a ritenere che alcuni paesi debbano essere colpiti perché "pericolosi". Non si danno notizie sui numerosi crimini e attentati terroristici attuati dalle autorità Usa nel mondo, se non quando ciò risulta inevitabile. I nostri telegiornali si limitano a parlare di "attentati terroristici" in Iraq, Afghanistan o in altri paesi, senza raccontare la situazione vera. Ad esempio, non parlano mai della resistenza irachena e afghana, anche se ormai molti sanno che questi paesi sono occupati e che la popolazione cerca in tutti i modi di resistere (anche con metodi pacifici) all'invasore. Difficilmente le notizie su Paesi in guerra vengono spiegate in maniera approfondita, fornendo gli antecedenti politici, economici, internazionali, ecc. che possano far capire i fatti. La decontestualizzazione è quindi uno dei modi per disinformare. Il fatto viene slegato da altri che lo renderebbero comprensibile. Ad esempio la violenza negli stadi viene slegata dal fenomeno della violenza nei giovani e dalle pressioni mediatiche che incitano alla violenza.
Altra tecnica è quella della "sovrinformazione", cioè se ne parla in molti programmi e abbondantemente in modo tale da focalizzare l'attenzione soltanto su alcuni aspetti e fare in modo che i cittadini si sentano abbastanza informati e non vadano ad informarsi altrove (come nel caso della finanziaria o del Tfr), oppure per dare l'impressione che ci sia un'abbondante informazione. In modo paradossale il cittadino viene sommerso di notizie in modo da farlo rimanere disinformato. Qui la tecnica consiste nel far passare le stesse informazioni in modo ripetitivo. La sovrinformazione può riguardare anche temi banali, come la separazione di una coppia nota, o l'uso di droga da parte di un personaggio famoso. In questi casi si tratta di distogliere l'attenzione da decisioni o eventi politici.
Influenti anche tono e il tipo di linguaggio utilizzato. Il tono può essere dispregiativo, di condanna, oppure enfatico ed entusiasta. Il tono dà un significato positivo o negativo alla notizia. La scelta delle parole è molto importante nel lavoro propagandistico, perché ogni parola è evocativa di significati o di emozioni e quindi deve essere scelta accuratamente per ottenere gli effetti voluti. Ad esempio, per trasmettere un senso di negatività, i gruppi considerati pericolosi per il sistema, come gli ambientalisti, i no-global o i comunisti, vengono definiti come "radicali", "fanatici" o "estremisti". La polizia viene chiamata "forza dell'ordine" anche quando reprime. Coloro che sono repressi vengono chiamati "ribelli" o "giovani estremisti".
Anche le immagini utilizzate hanno scopo manipolativo. Le immagini servono a conferire un'impronta a luoghi, situazioni o concetti. Ad esempio, quando si parla di cultura araba si mostrano le donne con il burqa oppure immagini di fanatismo e violenza, per indurre un'associazione negativa. Altro mezzo efficace per manipolare l'informazione è l'uso di cifre. Le analisi statistiche sono relative al campione scelto e al modello utilizzato. Le statistiche possono essere utilizzate come un dato incontestabile. Ma basta selezionare un determinato campione per alterare i risultati.
C'è una serie di argomenti "riservati", di cui i telegiornali non parlano. Ad esempio, le stragi che l'Agip attua in Nigeria, oppure la produzione di armi (ad esempio le cluster bomb) in diverse fabbriche italiane. Armi che vengono esportate in molti paesi, compresi quelli in cui c'è guerra. I Tg non parlano mai di Signoraggio, che è il metodo utilizzato dalle banche per saccheggiare i paesi. Non si parla nemmeno degli statuti delle banche e del sistema bancario della Banca Europea, che ha sottratto all'Italia ben il 38% della finanziaria, impedendo al paese una crescita economica significativa. Sono state tagliate le spese per la scuola e la sanità ed è stata aumentata la pressione fiscale, per pagare le banche e sostenere gli Usa nelle guerre. Quando si è parlato della finanziaria, nonostante lo spazio dedicato a quest'argomento, i telegiornali hanno accuratamente evitato di notificare le ingenti risorse che le banche sottraggono al Paese. La trasmissione Ballarò è stata l'unica a rivelare il fatto (ma senza metterlo in evidenza). Un altro argomento tabù è quello delle regole e dell'operato delle istituzioni come il Wto, la Banca mondiale (Bm) e Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Nessun telegiornale ha mai spiegato che a causa di queste organizzazioni, negli ultimi venti anni, la miseria e la fame sono aumentate, e che il collasso economico di molti paesi, compresa l'Argentina, è stato causato dalle misure imposte proprio dalla Bm e dal Fmi. Moltissimi altri argomenti non vengono trattati, ad esempio, la situazione di disuguaglianza degli immigrati, le gravi discriminazioni che essi subiscono, le persecuzioni di cittadini africani da parte dei governi fantoccio al soldo degli Usa, i massacri in Somalia, in Etiopia, in Nigeria, ad Haiti e in molti altri luoghi. Un altro argomento tabù è il denaro che lo Stato dà alle grandi aziende, somme spesso molto elevate.
Alcune questioni interne non sono divulgate. Per far capire meglio a chi legge, recentemente si è scoperto che nel 2002, il Parlamento, quasi all'unanimità, approvò una legge che permette di abolire il tetto massimo di spesa per il "rimborso ai partiti". I cittadini italiani avevano espresso la loro volontà di non dare denaro pubblico ai partiti, attraverso il referendum del 1993, in cui oltre il 90% degli elettori votò contro. La gente crede che oggi questa volontà venga rispettata e non è stata informata quando, nel 1999 è stata approvata una legge che di fatto reintroduceva il finanziamento pubblico ai partiti chiamandolo "rimborso elettorale". Nel 2002 tutti gli schieramenti, ad eccezione dei radicali, votarono a favore di una nuova legge, la n. 156 del 26 luglio 2002, che titolava "Disposizioni in materia di Rimborsi Elettorali". La legge abbassava il quorum di accesso al rimborso dal 4% all' 1% e aboliva il tetto di spesa, permettendo a quasi tutti i partiti di ricevere somme molto alte di denaro pubblico. Ad esempio, Berlusconi incassò 41 milioni di euro per Forza Italia, la Margherita ne prese 20 milioni, l'Udc 15 milioni, i Ds 35 milioni, An 23 milioni, Rifondazione 10 milioni ecc. Dato l'ingente costo pubblico che ci sarebbe stato, l'approvazione della legge era una questione molto importante per l'opinione pubblica, ma non è stata sottoposta all'attenzione di tutti noi. I Tg non ne hanno nemmeno fatto cenno.
Poi ci sono i servizi giornalistici che hanno il compito di prepararci ad accettare il peggio. Ad esempio, quelli che ci allarmano sulla "crisi energetica" (per prepararci all'aumento della bolletta), quelli che ci mostrano i giovani delle gang di Londra, o quelli che documentano gli strani fenomeni atmosferici. Anche l'allarme Sars rientrava nelle notizie che avevano l'obiettivo di preoccupare. Per alcuni mesi siamo stati bombardati da notizie allarmanti su presunti casi di questa malattia. Quello che non si diceva era che la Sars è nata da un esperimento avvenuto nell'aprile del 2003 a Toronto, ad opera di associazioni governative statunitensi e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, sostenuti finanziariamente dalla famiglia Rockefeller, dalla Carnegie Foundation, e da importanti produttori di farmaci. L'obiettivo era quello di ridurre la popolazione e far acquistare nuovi farmaci, come ha spiegato il Dott. Leonard Horowitz. Quando è emerso che l'allarme aviaria in Europa aveva lo scopo di indurre ad acquistare il farmaco Tamiflu, e che la sicurezza e l'efficacia del farmaco non erano mai state provate, le notizie allarmanti sono sparite. Allo stesso modo è successo per la recente variante H1N1, con l'aggravante del caso Novartis.
Per concludere e preservare questo sistema, quando vengono sollevate smentite, soltanto in pochi casi viene reso pubblico. Si privilegiano alcune notizie, altre vengono emarginate e altre ancora occultate. Per coprire gli spazi lasciati da importanti notizie si ricorre alla cronaca rosa: notizie come matrimoni o divorzi fra vip, se Madonna adotta un nuovo bimbo, oppure se un'attrice si è gonfiata di silicone o si droga, assumono sempre maggiore spazio all'interno dei Tg. I servizi sulla moda, sull'elezione di Miss Italia o di Miss Universo non mancano. Talvolta i Tg riempiono spazio raccontando la storia di un animale o spiegando una ricetta, e ci informano perfino sugli ultimi modelli dei vestitini per cani e gatti.
Ormai i telegiornali raccontano una realtà che non ci appartiene; scopo principe non è un'informazione obiettiva, contestualizzata, verificata alla fonte e commentata da opinionisti di diverse tendenze, ma emozionare, catturare l'attenzione, intrattenere e persino divertire. Per avere un'informazione corretta occorre Internet e leggere le notizie dal mondo; cosa che soltanto pochi si possono permettere perché la maggior parte della gente non ha tempo di informarsi se non con la Tv. Per queste persone c'è soltanto quel tipo di informazione "emotiva" e distorta che ha il solo scopo di renderle incapaci di difendere i propri diritti. Come osserva Sartori: «Sostenere che la cittadinanza dell'era elettronica è caratterizzata dalla possibilità di accedere a infinite informazioni... sarebbe come dire che la cittadinanza nel capitalismo consente a tutti di diventare capitalisti… È vero che un'immagine può valere più di mille parole. Ma è ancor più vero che un milione di immagini non danno un solo concetto».