Draghi lascia tutto invariato nell’ultima riunione della BCE
Vediamo questo mese quali sono state le sorprese che il mercato ovviamente ha già scontato, ma che a te possono servire per farci un’idea futura sulle possibili scelte da parte del governatore della banca centrale Mario Draghi.
del 09/06/16 - di Luca Luongo
Se ti sei perso lo statement BCE di marzo o non ti ricordi cosa diceva, non esitare a rileggerlo al seguente link: “Statement BCE di aprile 2016: nessuna variazione all’orizzonte”
Statement BCE
Analizziamo per “paragrafi” quello che viene detto dal presidente della BCE.
TASSO DI INTERESSE E QE
Sulla base della consueta analisi economica e monetaria la BCE ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento.
Le misure non convenzionali di politica monetaria, confermano l’intenzione di condurre gli acquisti mensili di attività, per 80 miliardi di euro, sino alla fine di marzo 2017, o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché il Consiglio direttivo non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione.
Come prossimo passo, l’8 giugno verranno avviati gli acquisti nell’ambito del programma di acquisto di attività del settore societario. Inoltre, a decorrere dal 22 giugno, condurremo la prima operazione della nuova serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine.
ANALISI ECONOMICA
Nel primo trimestre del 2016 il PIL in termini reali dell’area euro è aumentato dello 0,5% sul periodo precedente, dallo 0,3% dell’ultimo trimestre del 2015.
La crescita continua a essere sostenuta dalla domanda interna, ma è frenata dalla debolezza delle esportazioni.
In prospettiva la ripresa economica proceda a un ritmo moderato ma costante.
La ripresa economica dell’area continua a essere frenata dalle prospettive di crescita contenuta nei paesi emergenti, dai necessari aggiustamenti dei bilanci in una serie di settori e dalla lenta attuazione delle riforme strutturali.
Questo scenario trova sostanzialmente riscontro nelle proiezioni macroeconomiche per l’area euro formulate in giugno dagli esperti dell’Eurosistema, che indicano un incremento annuo del PIL in termini reali dell’1,6% nel 2016 e dell’1,7% nel 2017 e nel 2018.
INFLAZIONE
Secondo la stima rapida dell’Eurostat, nell’area euro l’inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC ha registrato un incremento, dal -0,2 al -0,1%, fra aprile e maggio, principalmente riconducibile alla componente dell’energia e dei servizi.
Questo andamento generale si riflette anche nelle proiezioni macroeconomiche per l’area euro formulate in giugno dagli esperti dell’Eurosistema, che indicano un tasso annuo di inflazione misurato sullo IAPC dello 0,2% nel 2016, dell’1,3% nel 2017 e dell’1,6% nel 2018.
ANALISI MONETARIA
Passando all’analisi monetaria, l’aggregato monetario ampio (M3) ha continuato a crescere a un ritmo vigoroso lo scorso aprile, registrando un tasso di incremento sui dodici mesi del 4,6%, dopo il 5,0% di marzo.
La dinamica dei prestiti segue il percorso graduale di ripresa osservato dagli inizi del 2014. Il tasso di variazione sui dodici mesi dei prestiti alle società non finanziarie (corretto per cessioni e cartolarizzazioni) si è collocato all’1,2% in aprile, rispetto all’1,1% di marzo
Il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti alle famiglie (corretto per cessioni e cartolarizzazioni) è rimasto sostanzialmente stabile all’1,5% in aprile, dopo l’1,6% di marzo.
Conclusioni
In sintesi, la verifica incrociata degli esiti dell’analisi economica con le indicazioni derivanti dall’analisi monetaria ha confermato la necessità di mantenere un grado appropriato di accomodamento monetario per assicurare il ritorno dell’inflazione verso livelli inferiori ma prossimi al 2% senza indebito ritardo.