Fisioterapia: quando il corpo ha bisogno di un professionista
Quando si parla di fisioterapia si pensa subito a un atleta che deve recuperare dopo un infortunio, oppure a una persona che deve recuperare la piena mobilità dopo un intervento...
del 01/08/24 - di Diana Cecchi
Quando si parla di fisioterapia si pensa subito a un atleta che deve recuperare dopo un infortunio, oppure a una persona che deve recuperare la piena mobilità dopo un intervento. In effetti queste sono due delle situazioni più comuni nelle quali si richiede la presenza di un fisioterapista ma di certo non sono le uniche.
Anzi questa disciplina ha un enorme impatto positivo su tutta una serie di patologie e condizioni croniche, che quindi richiedono una serie di sedute programmate nel tempo. È così che il fisioterapista diventa un punto di riferimento importante, un professionista con il quale si instaura un rapporto di fiducia.
In questi casi il servizio di fisioterapia a domicilio è una risorsa estremamente vantaggiosa per il paziente. Quando ci sono persone anziane che meglio si adattano a un ambiente conosciuto o persone disabili e fragili che faticano a spostarsi, poter sottoporsi a una seduta all’interno delle mura domestiche diventa un valore aggiunto.
Perché significa diminuire i livelli di stress aumentando di conseguenza il benessere psicofisico; le condizioni migliori nelle quali può intervenire il fisioterapista.
Curare anche se non si può guarire
A volte si fa l’errore di pensare che la fisioterapia non serva perché si ha una condizione che non si può guarire, ma il concetto di cura è molto più ampio. Non si cambia l’andamento di una malattia degenerativa per esempio, ma si fa stare meglio la persona nella sua quotidianità, che poi è la cosa che conta davvero Ecco perché è importante rendersi conto non solo dei problemi del proprio corpo ma soprattutto dei vantaggi che ne trarrebbe da trattamenti specifici.
Problemi di postura e mobilità
È talmente frequente sentire le persone lamentarsi di dolori vari, dal mal di schiena alla cervicale, che sembra quasi siano situazioni inevitabili. Invece nascono da posture scorrette assunte senza nemmeno averne coscienza, o dall’invecchiamento dell’apparato muscolo scheletrico dovuto al passare del tempo.
In entrambi i casi si dovrebbe evitare di sottovalutare la questione ma intervenire con il supporto della fisioterapia. Certo si dovrebbe cambiare il modo in cui ci si siede, si cammina e talvolta si dorme, ma da soli non è facile.
Affrontare la terza età col sorriso
Lo stesso discorso si può riprendere per chi ha qualche decennio sulle spalle. Non appena ci si rende conto di non riuscire più ad effettuare alcuni movimenti come un tempo o si provano dolori ricorrenti, chiamare un fisioterapista aumenta la qualità della vita. Non solo migliorando la mobilità ma anche il buon umore, una medicina naturale potentissima.
Patologie di tipo neurologico
Ci sono condizioni degenerative neurologiche che influiscono anche sulla mobilità, come il Parkinson o un ictus cerebrale. In questi casi è indispensabile rivolgersi a un esperto che sappia come rapportarsi a questa tipologia di paziente per instaurare una routine che tenga conto delle necessità fisiche e dell’aspetto psicologico. È però riconosciuto che cicli ripetuti di fisioterapia sono un tocca sana per l’equilibrio psico fisico del paziente.
Fonti: Fondazione Don Carlo Gnocchi – www.dongnocchi.it
Fondazione Veronesi – www.fondazioneveronesi.it
Vidas – www.vidas.it