Gli strumenti della PMI per la pubblicità on-line
Il mercato italiano è composto soprattutto da piccole e medie imprese, che non potendo permettersi la pubblicità sui grandi media, utilizzano gli strumenti di Web marketing in quanto si presentano interrativi, poco costosi ed efficaci."
del 27/02/13 - di Luca Merlo
Il mercato italiano è composto soprattutto da piccole e medie imprese, che non potendo permettersi la pubblicità sui grandi media, utilizzano gli strumenti di Web marketing in quanto si presentano interrativi, poco costosi ed efficaci. Il 58% delle aziende, che hanno fatto pubblicità su internet nel 2006, è rappresentato da marchi nuovi, che mai prima avevano investito sulla rete.
In Italia, secondo l’ultimo rapporto Iab Italia, più del 50% degli investimenti pubblicitari on-line sono da suddividersi tra banner e tra sponsorizzazioni e bottoni.
Le piccole e medi e imprese, a differenza delle grandi che si affidano ai sistemi di comunicazione di massa, si caratterizzano per il fatto di avere rapporti diretti con i propri clienti. Per questo motivo, quindi, è necessario saper mirare in modo preciso al cliente per raggiungerlo in modo efficace e soprattutto economico. Risultano infatti essere i motori di ricerca e la posta elettronica i canali on line preferiti dalle aziende. Ciò è dimostrato dall’indagine Sanpaolo Imprese che evidenzia che la metà delle aziende (47.5%) ha investito in questi due mezzi, preferendoli ai più costosi banner a pagamento (29,5%). Questi strumenti, più economici e flessibili, si adattano particolarmente alle esigenze delle piccole e medie aziende, con budget e risorse limitate. Ma è soprattutto la recente evoluzione dei comportamenti degli utenti a decretare il successo di alcune tipologie di canali a scapito di altri. L’e-mail e i motori di ricerca sono entrati profondamente nelle abitudini degli individui: la prima è ormai una modalità fondamentale di comunicazione ed oltre l’85% dei navigatori utilizza assiduamente i motori per effettuare ricerche.
Nel 2005, secondo l’ultimo rapporto presentato dall’osservatorio Iab-Italia e AssoInternet, il ricorso all’e-mail marketing e alle newsletter si è ridotto del -9,5%, probabilmente in relazione all’inarrestabile dilagare dello spamming che rischia a più riprese di mettere in cresi il mondo della comunicazione via e-mail.
Secondo l’indagine dell’Osservatorio Sanpaolo Imprese, un’altra tipologia di investimento sul quale emerge una significativa presenza delle piccole e medie aziende (34%) sono i cataloghi e-commerce. Questa strada viene di solito scelta dalle imprese che vogliono cimentarsi nella vendita on-line, ma non vogliono o non possono realizzare e gestire un sito proprio.
Sono molte, inoltre, le aziende che posseggono i cosiddetti “siti vetrina” all’interno dei quali vi è una presentazione dell’attività, del portfoglio dei lavori svolti e dei prodotti offerti. Il sito vetrina permette di instaurare una relazione con i suoi visitatori, aiutandoli a comprendere lo spirito e le caratteristiche dell’offerta e l’identità dell’azienda. Normalmente il sito vetrina costituisce il punto di partenza per ogni tipo di attività commerciale o di servizio, ma può rappresentare, se ben strutturato, anche un ottimo punto di arrivo.
Poche invece (circa l’8%) le aziende che hanno effettuato azioni collaborative come lo scambio banner con siti affini e i programmi di affiliazione, nonostante si tratti di mezzi estremamente economici e, a volte, addirittura gratuiti.