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Il canto libero e la poesia di Goran Kuzminac per 'Solo Live 2011'

Una serata all’insegna della vera musica, quella più autentica ed artigianale, lontana dagli stereotipi e dai riflettori di certi talk show a cui purtroppo la televisione ci ha abituati. Ma per fortuna nel panorama musicale italiano esiste ancora un cantautore del calibro di Goran Kuzminac, sbarcato ieri sera ad Andria presso l’Auditorium Mons. Di Donna (Parrocchia SS.Sacramento) per la sua ottava tappa del “Solo Live 2011”.
del 29/05/11 -

Organizzato dall’ Associazione Culturale Asincrono, nata dall’idea comune del regista e musicista Saverio Zagaria, dalla fondatrice del Centro Teatro Danza andriese Dora Martinelli e dall’architetto e docente universitario Sebastiano Roberto, il concerto ha saputo regalare al pubblico accorso numeroso per l’evento, momenti di intensa emozione.

L’apertura del live è stata affidata ad alcuni giovani membri dell’associazione, il cui unico scopo è quello di valorizzare i talenti più autentici e controcorrenti del nostro paese, quali Luca Fortugno alla chitarra acustica (finger style), Manuela Lorusso, Roberta Gentile e Simone Coratella al canto.

Davvero molto toccanti le interpretazioni dei giovanissimi musicisti che a chiusura della loro breve, ma intensa esecuzione, hanno intonato con maestria le note di “Stella del Nord” commuovendo persino l’autore Kuzminac.

Sono circa le ventuno e trenta , quando il cantautore, nato a pochi chilometri da Belgrado, inizia la sua performance accompagnato dalla sola chitarra, strumento ispiratore del suo ultimo lavoro discografico “Dio suona la chitarra”, uscito nell’ottobre 2008 e registrato presso lo “ Skunk Studio” di Bellante (Te). Kuzminac appare subito visibilmente emozionato, congratulandosi con il gruppo “spalla” per la piacevole sorpresa regalatogli, felice di tornare a suonare dinanzi al pubblico pugliese, sempre particolarmente affettuoso e caloroso nei suoi confronti. “Questo sara’ un concerto memorabile per me”, asserisce il cantautore, “ perché sarà il primo disco che registrerò dal vivo”.

Primo brano in scaletta “Il viaggio”, al quale seguirà lo strumentale “Replay” nel quale ben si evidenzia la brillante tecnica chitarristica ricca di preziosi arpeggi, e poi la dolcissima “ Stella del Nord” e “ Mercante di Niente” dedicata a “quella strana razza di musicisti”, che in fin dei conti, anche se creatori di emozioni, di parole e note, non producono nulla di concreto in una realtà materialista come la nostra.

Il tempo sembra davvero essersi fermato quando il maestro Kuzminac, rievoca la sua vittoria al Festivalbar tornando indietro al 1980, quando a gran sorpresa il suo brano “ Ehi ci stai” diventò il tormentone estivo di quella estate, portandolo finalmente al grande successo. A quei tempi esistevano i quarantacinque giri, ci racconta, e sul lato B di solito venivano incisi i brani un po’ meno brillanti . Nel suo caso non fu così e infatti sul retro del brano vincitore, ne fu registrato uno a lui molto caro dal titolo “Tempo”.

Il concerto prosegue, in un’atmosfera intima e raccolta, tra aneddoti e qualche intima “ confessione” come quella della scrittura di un pezzo composto in una sola notte, per decisione della casa discografica Rca, con i colleghi Ron ed Ivan Graziani. E’ quindi il momento del tributo allo scomparso Graziani, compagno di avventure di sempre, con il geniale brano da lui composto “ Monna Lisa”, per poi intonare le note di quel famoso brano registrato in una notte “ Canzone senza inganni” , diventato poi un grande successo.

Ancora un momento di simpatico dialogo con il pubblico, raccontando dell’incontro in treno avvenuto molti anni addietro, con un uomo di colore, che chiedendogli in prestito la chitarra gli fece così scoprire la tecnica del “finger style” allora sconosciuta in Italia.

Fu così che Kuzminac, grazie a quel prezioso incontro, fu il primo cantautore ad aver introdotto nella canzone d’autore italiana l’innovativa tecnica chitarristica, ricevendo, anche se dopo ben trentacinque anni, riconoscimenti dalla stampa nazionale. E’ questa la volta di Freight train” e del famosissimo cavallo di battaglia “ Stasera l’aria è fresca” , primo brano in assoluto nel quale fu introdotto timidamente il finger style.

In un crescendo di emozioni, con un pubblico letteralmente in delirio, pronto ad accompagnare il canto in ogni strofa, è la volta di “ Gli angoli del mondo” scritta dopo un viaggio nel 2002 in Iraq, dedicata a tutte le popolazioni che l’Occidente vuole mostrarci come ostili, ma che invece, come nel caso di Bagdad, hanno accompagnato il mondo delle favole della nostra infanzia.

E per chiudere in bellezza “Primo di Sequals”, ispirata al pugile Primo Carnera e “ Tiritera”, canzone balcanica del 1200.

Acclamato a gran voce dal pubblico, Kuzminac generoso come sempre, si concede ancora, con la gioiosa “ Il mitico meccanico “, per concludere la performance accompagnato dalla singolare chitarra baritono (strumento da lui inventato ed ora in vendita), con “Merilù”, l’ironica “Bimbi buoni”, dedicata a quei bimbi che nascono di sinistra e non sanno che non è il periodo giusto, la bellissima “ Le ragazze di domani”( un augurio per tutte le generazioni future) e “ Amore di malumore”.

Una serata indimenticabile, per uno dei pochi autori che hanno ancora qualcosa di autentico da dire, nel panorama della musica d’autore italiana.

Goran Kuzminac in Freight train: http://www.youtube.com/watch?v=Ze86_7yYx2g



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