Impianto idrico domestico: la qualità dell'acqua passa per l'acquedotto
Gli acquedotti moderni svolgono un ruolo fondamentale per garantire ai cittadini un’acqua potabile di elevata qualità...
del 17/11/23 - di Diana Cecchi
Gli acquedotti moderni svolgono un ruolo fondamentale per garantire ai cittadini un’acqua potabile di elevata qualità.
Queste infrastrutture, infatti, consentono di distribuire l’acqua in modo sicuro ed efficiente dai punti di prelievo agli edifici, grazie a un complesso sistema composto da numerosi elementi come reti, condutture, pozzi di estrazione, serbatoi e impianti di potabilizzazione.
Oggi gli acquedotti sono delle infrastrutture all’avanguardia e tecnologicamente avanzati, in grado nella maggior parte dei casi di fornire acqua sfruttando soltanto la forza di gravità, oppure, laddove non possibile, dei moderni sistemi di pompaggio.
I molteplici controlli effettuati lungo tutta la filiera idrica integrata permettono di assicurare alla popolazione un’acqua di ottima qualità, sicura e dal sapore gradevole. È quanto avviene, per esempio, con la gestione dell’acquedotto che serve la Città metropolitana di Milano da parte di Gruppo CAP.
Si tratta di una rete di oltre 6.400 Km a servizio di 133 comuni e quasi 2 milioni di utenti, un’attività che ha ottenuto risultati importanti con il 94,6% dei clienti soddisfatto della qualità del servizio e il 93,9% dei cittadini che ritiene l’acqua di alta qualità.
Come funziona esattamente un acquedotto moderno
Gli acquedotti servono per garantire alla popolazione un’acqua potabile di alta qualità, ma ciò richiede una gestione ottimale di una complessa infrastruttura.
Innanzitutto avviene un processo di captazione, ossia il prelievo di acqua dolce dalle falde ad almeno 100 metri di profondità, mediante sistemi di pompaggio o tramite pozzi. L’acqua di falda ha il vantaggio di essere una risorsa idrica di ottima qualità, già filtrata naturalmente dal passaggio nei vari strati permeabili del terreno.
In seguito, l’acqua estratta viene immessa nella rete di distribuzione, dopodiché se dall’analisi dei parametri chimico-fisici e microbiologici emerge la necessità di un trattamento viene sottoposta al procedimento di potabilizzazione.
In base alla qualità iniziale possono essere utilizzati diversi processi, ad ogni modo prevedono di solito la grigliatura per la separazione dei corpi estranei più grossolani, la sedimentazione per eliminare le sostanze e i corpi sedimentabili, la filtrazione (carbone attivo, osmosi inversa, ossidazione e filtrazione) e la disinfezione finale dell’acqua.
Al termine di tutti questi processi, l’acqua potabile viene immessa all’interno della rete idrica, con tubature sempre in pressione per evitare che sostanze estranee si infiltrino e contaminino l’acqua distribuita tramite l’acquedotto alle diverse utenze.
Questo sistema viene continuamente monitorato per garantire la massima sicurezza alla popolazione, affinché nelle case arrivi un’acqua sicura, pura e fresca, con tantissimi controlli e analisi in tutti i differenti processi legati alla gestione dell’acquedotto.
Etichetta dell’acqua: il risultato finale nella gestione dell’acquedotto
L’acqua fornita dai gestori dei servizi idrici attraverso gli acquedotti dev’essere conforme alle normative di legge, in particolare a quanto previsto dalla Direttiva UE 2020/2184 e livello nazionale dal D.Lgs. 18/2023.
Queste norme definiscono i parametri che l’acqua potabile deve possedere per essere considerata sicura per il consumo umano, caratteristiche rilevate tramite apposite analisi di laboratorio e verificate mediante i controlli delle autorità preposte, i cui risultati sono riportati sull'etichetta dell’acqua.
Si tratta della certificazione di potabilità, dove sono presenti i vari parametri sulle caratteristiche dell’acqua, informazioni disponibili per qualsiasi cittadino attraverso il proprio gestore idrico. Nel dettaglio, all’interno dell’etichetta è possibile esaminare una serie di dati come il pH dell’acqua, con valori che devono essere compresi fra 6,5 e 9,5, il residuo fisso che viene misurato a 180° e può avere un valore massimo di 1.500 mg/l, la durezza dell’acqua che non prevede limiti massimi di legge e la conducibilità elettrica, il cui valore massimo è di 2.500 µS/cm ma in genere varia da 100 a 1.000 µS/cm.
Nell’etichetta dell’acqua potabile sono inoltre riportati i valori delle analisi chimico-fisiche in merito agli elementi maggiori come solfati, cloruri, nitrati, nitriti, bicarbonati, ammonio, cloriti, fluoruri, calcio, sodio, magnesio e potassio, ai metalli pesanti come ferro, manganese, cromo, arsenico, piombo e nichel, ai solventi chimici tra cui clorurati e aromatici e microinquinanti come diserbanti, pesticidi e altri composti chimici di sintesi. Infine, la certificazione di potabilità dell’acqua di rubinetto permette di conoscere i parametri microbiologici, ossia batteri coliformi a 37°, escherichia coli, enterococchi e pseudomonas aeruginosa.
Queste informazioni consentono di consumare acqua del rubinetto in modo consapevole, verificando tutte le caratteristiche della risorsa idrica distribuita dal gestore locale. Figlio degli acquedotti romani, l’acquedotto moderno è un sistema che consente di usufruire di acqua potabile di ottima qualità prelevata dalle falde sotterranee profonde, che arriva nelle nostre abitazioni dopo numerosi processi e il lavoro di professionisti altamente competenti, assicurando ogni giorno la fornitura di acqua sicura, pura e dal gusto gradevole nelle case di milioni di persone.
Photo by: Foto di Nithin PA