Intolleranza alimentare: come riconoscerla?
Le intolleranze alimentari sono disturbi legati all’ingestione di un nutriente respinto dall’organismo e sono sempre più diffuse nella popolazione...
del 15/12/22 - di Diana Cecchi
Le intolleranze alimentari sono disturbi legati all’ingestione di un nutriente respinto dall’organismo e sono sempre più diffuse nella popolazione.
Queste, di solito, manifestano sintomi che possono essere simili e quelli di un’allergia alimentare, nonostante presenti delle evidenti differenze con quest’ultima. Riuscire a identificarle, quindi, non è semplice. Le informazioni al riguardo sono ancora limitate e confuse, in molti casi i sintomi si manifestano anche diversi giorni dopo l’assunzione dell’alimento incriminato, per cui riuscire ad associarlo facilmente a questo non è per niente un gioco da ragazzi.
Tra le più diffuse c’è sicuramente l’intolleranza al lattosio che è considerata una delle principali cause del gonfiore addominale, ma non solo, questa può generare anche fastidiosi eczemi, indigestione, reflusso, crampi addominali, diarrea e vomito. Ma questa è solo una delle tante intolleranze di cui molte persone soffrono, dopo aver mangiato specifici alimenti.
Cerchiamo di capire insieme, quindi, come riconoscere quelle più diffuse e i relativi sintomi.
Intolleranza vs allergia alimentare
Come accennato, una delle prime e più importanti distinzioni che bisogna imparare a fare riguarda la differenza tra intolleranza e allergia alimentare.
Queste, infatti, seppure possano essere confuse, in realtà presentano tratti ben distinti a cui è importante prestare attenzione se non si vuole correre rischi seri per la propria salute.
In primo luogo, va precisato che le intolleranze alimentari, per quanto generino reazioni avverse da parte dell’organismo, non coinvolgono il sistema immunitario, come invece accade per le allergie, i sintomi, per quanto fastidiosi sono meno gravi, non mettono a repentaglio la vita dei soggetti colpiti, a differenza di una reazione allergica che può condurre persino allo shock anafilattico.
Inoltre, i tempi di reazioni sono diversi, più dilatati in caso di intolleranza e quasi immediati nel caso di allergia.
Un’altra importante differenza risiede nelle quantità di nutriente ingerito. L’intolleranza alimentare, infatti, contempla una soglia di sopportazione soggettiva legata all’assunzione dell’alimento imputato, oltre il quale si ha una reazione avversa; in caso di allergia, anche la minima contaminazione può essere fatale.
Riuscire a misurare, dunque, l’entità e i tempi delle proprie reazioni avverse è già un primo passo per distinguere l’intolleranza alimentare dall’allergia.
I sintomi più diffusi delle intolleranze alimentari
In linea di massima, le intolleranze alimentari tendono a scatenare reazioni avverse nell’apparato gastrointestinali, manifestandosi, quindi, sotto forma di nausea, acidità di stomaco, reflusso, stomatiti, diarrea o stipsi, gonfiore addominale, meteorismo.
In altri casi, però, l’intolleranza alimentare si può manifestare anche con sintomi scollegati all’apparato gastrointestinale, arrecando fastidiose orticarie, mal di testa, vertigini, asma, stanchezza, spossatezza, persino ansia e forme lievi di depressione.
Le intolleranze più diffuse e come diagnosticarle
Le intolleranze alimentari possono essere scatenate da cause differenti, dovuta, ad esempio, ad una carenza enzimatica, rendendo il fisico incapace alla sintesi di specifiche sostanze, come accade per l’intolleranza al lattosio. Ma le intolleranze possono anche essere secondarie, causate da altre malattie, farmacologiche o indefinite.
Per poter effettuare una diagnosi più approfondita e capire qual sia l’origine del proprio malessere è bene effettuare specifici test, come accade ad esempio con l’intolleranza al lattosio, per cui viene effettuato il breath test (test del respiro).
In ogni caso, il modo migliore per riuscire a individuare la causa di una intolleranza alimentare è fare attenzione ai cambiamenti del proprio corpo quando si assumono determinati alimenti.
Molti test diffusi sul mercato, infatti, sono primi di fondamento scientifico e, per molte intolleranze, non esistono test validi e ufficialmente riconosciuti, per cui è bene consultare sempre uno specialista e raccontare ciò che si avverte, per riuscire a risalire in maniera più precisa alla causa.
Photo by: Foto di Karolina Grabowska