La Fisica della Mente
Secondo la neurobiologia la fisica della mente è riconducibile in termini puramente fisiologici, paragonabile ad un organo anche se in queto caso parlando del cervello si tratta di un organo estremamente complesso.
del 22/02/14 - di Riccardo Simoni
Almeno ad un primo sguardo superficiale, sembra che le categorie dei fenomeni di cui abbiamo esperienza si possano ridurre a due sole, a cui i greci hanno dato il nome di physis e psyche, e che sono studiate rispettivamente da fisica e psicologia (in senso lato).
Le due categorie furono chiamate, rispettivamente, res extensa e res cogitans da Descartes, ma oggi ci si riferisce ad esse più prosaicamente come materia e mente, in barba a coloro che ritengono che solo le lingue greca e tedesca siano in grado di esprimere compiutamente i concetti filosofici.1
Terminologia a parte, il problema essenziale è la relazione fra materia e mente.
Da un punto di vista ontologico, si possono distinguere almeno tre diverse posizioni: il materialismo, che nega l'esistenza della mente a qualunque livello; il mentalismo, che ne ammette l'esistenza a qualche livello di complessità; e il panpsichismo, che assegna proprietà mentali a ogni entità fisica.
Da un punto di vista epistemologico le possibilità sono invece molteplici, a seconda che si considerino le due categorie riducibili (una all'altra, o entrambe a qualcos'altro), oppure irriducibili.
La riducibilità delle categorie si chiama monismo e può essere di tre tipi: materialista, se la mente è riducibile alla materia; idealista, se la materia è riducibile alla mente; e neutro, se mente e materia sono riducibili a qualcosa di più fondamentale.2
L'irriducibilità delle due categorie si chiama invece dualismo, e può essere di quattro tipi: fisico, se la materia guida la mente; animista, se la mente guida la materia; interazionista, se le due categorie si influenzano reciprocamente; e indipendente, se le due categorie procedono parallelamente senza influenzarsi.
Prevedibilmente, le grandi religioni non adottano posizioni univoche sull'argomento: per il buddismo la mente è un'illusione da cui bisogna liberarsi; per l'induismo l'illusione da cui bisogna liberarsi è invece la materia; il taoismo riduce sia la materia che la mente al Tao; per il cristianesimo la materia è mortale, e la mente immortale e immateriale; ...
Forse più sorprendentemente, neppure le scienze adottano posizioni univoche: per la neurobiologia la mente è descrivibile in termini puramente fisiologici (come nel motto del dottor Vogt nell'800, secondo cui il cervello secerne pensieri come il fegato secerne la bile); per la teoria dei sistemi la mente è un epifenomeno di sistemi biologici sufficientemente complessi; per l'intelligenza artificiale mente e materia sono analoghi a software e hardware nei computer; la matematica moderna riduce sia la materia che la mente (o meglio, le teorie dello spazio materiale e del tempo mentale, cioè la geometria e l'aritmetica) agli insiemi;3 ...
Fino a quando la fisica rimase materialistica e deterministica fu naturalmente impossibile far rientrare in essa i fenomeni mentali, a causa di alcune loro caratteristiche essenziali quali, appunto, l'immaterialità e il non determinismo (nella forma della libertà, o del libero arbitrio). L'avvento della meccanica quantistica, i cui fenomeni esibiscono caratteristiche analoghe, sembra però aver aperto la possibilità di coerenti descrizioni fisiche della mente, sia moniste che dualiste. 4
Può dunque essere ormai prossimo il superamento dell'attuale situazione paradossale, in cui si possiedono precise teorie scientifiche dei fenomeni materiali che si conoscono indirettamente (mediante i sensi), ma solo vaghe teorie filosofiche dei fenomeni mentali che si conoscono invece direttamente (per introspezione).
Benché una soddisfacente teoria quantistica della mente non esista ancora, molti fisici autorevoli e titolati si sono spesso avventurati in speculazioni fantasiose ma stimolanti, che vale la pena di ripercorrere nonostante il loro carattere tentativo e ipotetico. Come si vedrà, col passare del tempo e il consolidarsi della meccanica quantistica le ipotesi sono comunque diventate sempre meno generiche e sempre più tecniche, il che rende possibile sperare che esse finiranno presto o tardi per convergere ad un limite.