Naturopata: attività, inquadramento giuridico e fiscale, prospettive di lavoro

Una professione creativa e dinamica che: permette collaborazioni e interazioni con numerosi professionisti, consente l’inserimento in diverse realtà lavorative.
del 14/03/19 -

Scopriamo insieme chi è il Naturopata, cosa fa, come diventarlo e quali sono le opportunità di lavoro per questa figura professionale emergente.

Gli argomenti di questo articolo


  • Chi è il Naturopata

  • Cosa può fare un Naturopata

  • Inquadramento giuridico del Naturopata

  • Posizione fiscale e contributiva dell’attività del Naturopata

  • Aprire uno studio di Naturopatia

  • Prospettive di Lavoro

  • Corsi di Naturopatia riconosciuti in Italia

  • Come si diventa Naturopata in Italia

  • Dove si studia Naturopatia

  • LUMEN Scuola di Naturopatia dal 1992



Chi è il Naturopata

Il Naturopata è un professionista che lavora a sostegno della salute del singolo individuo e dell’intera comunità.

Il Naturopata, in sintonia con le indicazioni internazionali, opera nell’ambito della prevenzione e dell’educazione ai sani stili di vita, formando e responsabilizzando i cittadini nelle loro scelte quotidiane. Egli interviene anche per il ripristino dello stato di salute con metodi e tecniche differenti a seconda della formazione e della sensibilità individuale, stimolando in primis la vis medicatrix Naturae insita in ogni essere umano.

Cosa può fare un Naturopata

Il Naturopata ha un ampio campo di intervento. Non essendo normata in Italia la specifica attività del Naturopata, ci si riferisce all’autonoma regolamentazione che la professione può darsi in base alla legge n. 4 del 14 gennaio 2013.

Da un lato non invadere l’ambito riservato alle professioni riconosciute (medici, fisioterapisti, dietisti, ecc.);
Dall’altro attenersi alle linee guida internazionali (es. Benchmarks for training in Naturopathy) e nazionali (Norma UNI 11491 del 6 giugno 2013)Ecco un elenco non esaustivo delle principali attività che egli può svolgere nel campo della tutela e miglioramento della salute:


  • Prevenzione della salute con incontri individuali

  • Prevenzione collettiva con incontri pubblici (enti pubblici o privati, scuole, aziende, ecc.)

  • Trattamenti individuali

  • Promozione della salute e di sani stili di vita con incontri pubblici (enti pubblici o privati, scuole, aziende, ecc.)

  • Formazione individuale

  • Formazione in aula con gruppi

  • Collaborazione con altri professionisti per un approccio multidisciplinare alla salute

  • Interventi per il miglioramento della qualità della vita negli anziani



Inquadramento giuridico del Naturopata

La Costituzione italiana tutela il lavoro e , al contempo, la salute nell’articolo 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della comunità. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.

Ogni cittadino è libero di scegliere l’approccio alla salute che ritiene migliore.

Come già detto, la nostra legislazione non prevede, per il momento, alcuna regolamentazione per il settore delle medicine non convenzionali (definite a livello europeo CAM – Complementary and Alternative Medicine). Molte regioni però, forti del crescente interesse dei cittadini, hanno rivendicato una sorta di autonomia legislativa in questo campo, emanando leggi regionali di settore.

Dal 2013, la professione del Naturopata rientra tra le “professioni non regolamentate” previste dalla legge 14 gennaio 2013, n. 4. Esistono infatti ben 42 associazioni nazionali che raccolgono professionisti nell’area delle medicine non convenzionali (rapporto CNEL 2005).

La norma definisce “professione non organizzata in ordini o collegi” l’attività economica, anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’articolo 2229 c.c., e delle attività e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative.

La legge introduce il principio del libero esercizio della professione fondato sull’autonomia, sulle competenze e sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica del professionista. Si consente inoltre al professionista di scegliere la forma in cui esercitare la propria professione riconoscendo l’esercizio di questa sia in forma individuale, che associata o societaria o nella forma di lavoro dipendente.

In Italia, quindi, il Naturopata può esercitare liberamente la professione, senza sforare nell’ambito di altre professioni e informando i clienti della propria formazione e del ambito di intervento.

La nostra scuola, dal 2012, ha uniformato i propri standard formativi alle direttive emanate dall’OMS in sinergia con la Regione Lombardia nell’ottica di una sempre maggiore garanzia in previsione di un futuro riconoscimento.
Benchmarks for training in naturopathyRiferimenti per la formazione in Medicina tradizionale / Medicina complementare e alternativa. Documento realizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS con la collaborazione della Regione Lombardia.

Posizione fiscale e contributiva dell’attività del Naturopata

Per quanto concerne la posizione fiscale e contributiva, l’attività del Naturopata può essere svolta nelle consuete modalità previste dalla vigente normativa italiana.

Libera professione

Per esercitare in modo autonomo è indispensabile richiedere l’apertura di una posizione IVA presso l’Agenzia delle Entrate territorialmente competente: si suggerisce di utilizzare il codice di attività n. 96.09.09, alla voce “Altre attività di servizi per la persona nca” (nel caso in cui si svolga la propria attività prevalentemente verso privati, es. studio privato) oppure n. 74.90.99 “Altre attività professionali nca” (nel caso in cui si svolga la propria attività prevalentemente verso enti e società, es. collaborazione con centri estetici, palestre, centri benessere, ambulatori, farmacie, ecc.).

Attività di prestazione occasionale

In questo caso il Naturopata presta la propria opera occasionalmente presso un ente, pubblico o privato, emettendo una nota di debito nei confronti dell’ente, con ritenuta di acconto del 20%. Esiste un limite di reddito annuo e un limite di durata della prestazione superati i quali è dovuta una contribuzione INPS e non vengono riconosciute le agevolazioni fiscali.

Rapporto di lavoro diverso da quello subordinato (es. contratto a progetto)

I lavoratori con contratto diverso da quello di tipo subordinato sono tenuti a svolgere la loro attività secondo le regole definite nel contratto individuale stipulato al momento dell’ammissione al lavoro. L’attività deve essere svolta in libertà, senza alcun vincolo di subordinazione e senza assoggettamenti gerarchici, disciplinari e di orario di lavoro. La mancanza del vincolo di subordinazione comporta comunque per il lavoratore l’obbligo di coordinare la propria attività con quella dell’ente partecipando, quando necessario, alle attività di coordinamento, di informazione e di aggiornamento reputate necessarie per il buon svolgimento dell’attività.

Rapporto di lavoro subordinato

I lavoratori con contratto di lavoro subordinato devono attenersi ad un contratto collettivo riconosciuto a livello nazionale. La professione del Naturopata non rientra ancora negli inquadramenti contrattuali in vigore. Sarà il datore di lavoro a scegliere a quale livello contrattuale assumere il professionista, agendo per analogia con i livello di esperienza e formazione richiesti dal CCNL per quel particolare inquadramento.

Le indicazioni qui riportate sono generiche: in considerazione delle frequenti variazioni normative in materia, è consigliato quindi confrontarsi con un consulente fiscale e del lavoro per avere informazioni più approfondite e aggiornate.

Aprire uno studio di Naturopatia

Se il Naturopata intende svolgere la propria attività sotto forma di impresa, per esempio come centro per il benessere fisico, può utilizzare le forme societarie previste dal codice civile e dalla normativa vigente. In fase di apertura della posizione IVA presso l’Agenzia delle Entrate, si può utilizzare il codice n. 96.04.10. Si segnala che l’attività è soggetta agli studi di settore (art. 62-bis, D.L. 331/1993) “TG99U” cluster 39 – Attività di naturopatia a decorrere dal secondo anno di attività.
Aprire un’associazione olistica

Se il Naturopata intende svolgere la propria attività sotto forma di associazione, può utilizzare le forme associative previste dal codice civile e dalla normativa vigente (per esempio associazione culturale, di volontariato, di promozione sociale). Da questo link puoi scaricare 16 Instant book realizzati da CSV Centri di Servizio per il Volontariato sui cambiamenti introdotti dalla riforma del terzo settore attraverso i suoi decreti legislativi.
Nella foto si vede il front office di LUMEN, associazione di promozione sociale che promuove salute attraverso diverse attività rivolte ai soci e alla popolazione in generale (formazione, convegni, seminari gratuiti, progetti di ricerca, …)

L’associazione, non avendo fini di lucro, gode di un regime fiscale agevolato e di altre agevolazioni.

In questo caso l’attività svolta dall’associazione per mezzo della prestazione del Naturopata può essere volontaria (senza uno specifico compenso e prevedendo al massimo un rimborso per specifiche e documentate spese sostenute dal professionista) oppure retribuita. Nel primo caso si suggerisce di concordare uno specifico accordo di volontariato con l’associazione che regoli la prestazione volontaria e si suggerisce di regolare tale attività attraverso un regolamento interno all’associazione. Nel secondo caso, vedasi quanto detto precedentemente per i rapporti di lavoro.

A parte il caso particolare dell’associazione di volontariato, per le associazioni culturali o le associazioni di promozione sociale è possibile regolare l’accesso alle prestazioni del Naturopata attraverso uno specifico corrispettivo, entro specifici limiti imposti dalla normativa (in primisla prevalenza di servizi resi verso i soci dell’associazione stessa).
LUMEN associazione di promozione sociale che prevede tra le attività rivolte ai soci anche la possibilità di percorsi naturopatici individuali.

L’associazione può essere costituita da due o più persone tramite scrittura privata (presso un notaio ovvero presso un pubblico ufficiale) e all’interno dello statuto dovrà richiamare come oggetto sociale l’attività di promozione della Naturopatia.

Per la gestione di un’associazione si rimanda alla specifica normativa vigente e al supporto di un consulente.
Idoneità dei locali per l’attività di Naturopatia

In qualunque modo si scelga di esercitare l’attività presso propri locali (studio privato, centro benessere, associazione), il Naturopata dovrà disporre di locali idonei dal punto di vista sanitario. Pur non essendo una professione sanitaria, infatti, il naturopata prevede l’accesso al pubblico all’interno del suo studio e quindi devono essere garantiti alcuni requisiti generali. La normativa vigente ha eliminato l’obbligo di specifiche autorizzazioni sanitarie, sostituendo queste con delle autocertificazioni, chiamate SCIA. Tali comunicazioni vanno inviate al Comune di residenza dell’attività prima dell’apertura delle attività stessa. È consigliato consultare il Comune o l’ASL di competenza in merito a specifici requisiti previsti dai regolamenti comunali sull’igiene.

Prospettive di Lavoro

Le prospettive di lavoro per il Naturopata sono buone, perché la professione ha ricevuto negli ultimi anni una crescente accettazione e diffusione.

Sempre più persone si informano e comprendono la validità dell’approccio dei nuovi professionisti della salute.
Nell’immagine si vede Milena Simeoni, direttrice didattica di LUMEN Scuola di Naturopatia, durante un colloquio naturopatico all’interno di T-Spatium Terme di Tabiano

Inoltre, la medicina convenzionale si sta aprendo sempre più alla medicina alternativa e complementare, dando luogo a numerose nuove opportunità di carriera per i professionisti in discipline bio-naturali. In particolare per la professione del Naturopata puoi approfondire questo argomento nella nostra pagina professione Naturopata.

Corsi di Naturopatia riconosciuti in Italia

La domanda che molti si pongono è: esiste in Italia un corso di Naturopatia riconosciuto?

Partiamo dal fatto che in Italia, non essendoci ancora una legge dello stato che si occupi di questo settore lavorativo, le professioni non ordinistiche hanno nella legge n.4 del 2013 la fonte legislativa che dà indicazioni per il professionista, per le associazioni di categoria e per la tutela del cliente.

Ma le scuole che ad oggi sono tutti enti privati che operano in un settore molto libero sono tutte uguali?

Come scegliere dove studiare Naturopatia?

Ovviamente le scuole di Naturopatia non sono tutte uguali e sapere scegliere è fondamentale per tracciare la strada del proprio lavoro futuro.
In queste immagini si vede Davide Pirovano, fondatore di LUMEN e docente del corso di PNL che insegna in alcune delle aule scelte da LUMEN per la sua formazione.

La scuola LUMEN, con sede principale a San Pietro in Cerro (PC), ha una sede a Padova e una a Milano. Proprio per questo da anni è uno degli enti riconosciuti dal Comitato Tecnico Scientifico delle Discipline BioNaturali della regione Lombardia; la presenza nell’elenco degli enti accreditati è sottoposta alla conformità degli standard etici, organizzativi e formativi proposti dal comitato stesso.

Come si diventa Naturopata in Italia

In Italia non esiste un percorso univoco per diventare Naturopata: le strade che si aprono a chi desidera intraprendere questi studi per poi farne un lavoro sono diverse e da valutare con attenzione, perché da questa scelta dipenderà la capacità di svolgere la professione del Naturopata.

Si passa dai “corsi concentrati”, che in un paio di weekend regalano un attestato di Naturopata, alle scuole più serie e strutturate, ma con monte ore molto variabili e con piani di studio differenti fra loro a seconda delle specificità di chi le gestisce.

LUMEN ha scelto, dopo la pubblicazione del Benchmarks for Training in Naturophaty nel 2010, di adeguare i propri criteri formativi agli standard consigliati dall’OMS in cooperazione con la regione Lombardia.

Facciamo tutto quanto è possibile per agevolare i nostri studenti, ma per formare professionisti in Naturopatia servono tempo, multidisciplinarietà, dedizione, studio ed entusiasmo!

Dove si studia Naturopatia

Diventare Naturopata prevede una formazione approfondita, teorico-pratica e multidisciplinare. Un percorso di studi che, oltre a fornire nozioni e informazioni, permette di praticare quando serve, di applicare sulle persone, di sperimentare anche su stessi ciò che si impara strada facendo.

LUMEN non è solo una scuola, è un laboratorio permanente di applicazione di buone pratiche e di sani stili di vita: la sana alimentazione, il movimento, la mindfulness, le abitudini emotive, lo studio e le discipline olistiche. Ecco un sunto di cosa applica il Naturopata nella sua vita e nella professione; ecco i capisaldi che sostengono l’operato degli insegnanti LUMEN: apprenderai in classe la teoria più aggiornata, arricchita da sempre nuove esperienze nate da pratica e da studio quotidiani.
LUMEN Scuola di Naturopatia dal 1992

Radici solide e profonde nutrono alberi rigogliosi che, al contempo maestosi e flessibili, resistono al tempo e alle intemperie.

Allo stesso modo i Naturopati che hanno studiato in LUMEN si muovono agilmente in un mercato del lavoro complesso e in continuo cambiamento, traendo forza da una solida preparazione e da un’ottima capacità operativa allenata negli anni di studio e di pratica.

Una professione creativa e dinamica che:

permette collaborazioni e interazioni con numerosi professionisti,
consente l’inserimento in diverse realtà lavorative,
favorisce lo sviluppo di talenti e risorse personali,
arricchisce sia l’operatore che il cliente.



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