Premio di produzione: come funziona la conversione in welfare aziendale
Il premio di produzione è una retribuzione aggiuntiva erogata al raggiungimento di specifici obiettivi aziendali, come aumenti di produttività, redditività o innovazione...
del 24/02/25 - di Diana Cecchi
Il premio di produzione è una retribuzione aggiuntiva erogata al raggiungimento di specifici obiettivi aziendali, come aumenti di produttività, redditività o innovazione.
Questo incentivo, riconosciuto per valorizzare il contributo dei lavoratori, può essere inserito in busta paga oppure convertito in welfare aziendale.
Tassazione premio di produzione: come funziona
Per sapere come viene tassato il premio di risultato, è necessario consultare le normative attualmente vigenti, prestando attenzione alle modifiche che ogni anno potrebbero intervenire.
Se il lavoratore sceglie di ricevere il premio di produzione in busta paga, per il 2025 così come per il 2024, l’importo beneficia di un’imposta sostitutiva IRPEF ridotta al 5% (rispetto al precedente 10%), a patto che il reddito annuo del dipendente non superi gli 80.000 euro e il premio erogato risulti inferiore a 3.000 euro, oppure fino a 4.000 euro in caso di coinvolgimento paritetico dei lavoratori. La parte eccedente è soggetta a tassazione ordinaria, includendo IRPEF e contributi previdenziali.
Conversione del premio di produzione in welfare aziendale
Un’opzione vantaggiosa per i dipendenti è la conversione del premio in welfare aziendale. Questo comporta la completa detassazione del premio di produzione sia per il lavoratore sia per l’azienda.
Anche in questo caso, l’importo massimo convertibile in welfare ammonta a 3.000 euro e il reddito da lavoro dipendente dell’anno precedente non deve aver superato gli 80.000 euro.
I vantaggi di questa scelta sono evidenti: ad esempio, un premio di 1.000 euro sarà interamente utilizzabile dal dipendente, senza subire riduzioni per tasse o contributi
Per le aziende, la conversione dei premi in welfare aziendale rappresenta un risparmio fiscale, nonché un’opportunità strategica per attrarre talenti e migliorare la produttività.
A ogni modo, la conversione del premio di produzione in welfare aziendale richiede un accordo collettivo e la destinazione a categorie omogenee di lavoratori, pur consentendo variazioni nell’importo in base ai risultati individuali. La scelta di convertire spetta comunque al dipendente.
Il ruolo delle piattaforme welfare
Nel concreto, se il dipendente decide di convertire il proprio premio in welfare aziendale, entro i limiti precedentemente indicati, il datore di lavoro metterà a sua disposizione un credito welfare.
Piattaforme integrate e di facile utilizzo, come il Portale Welfare Pluxee, offrono ai dipendenti la possibilità di scegliere come utilizzare il credito welfare in base ai propri bisogni, scegliendo tra benefit, rimborsi e versamenti.
I dipendenti potranno scegliere di destinare tutto o parte del loro credito welfare al rimborso di spese sostenute per sé e per la propria famiglia, al versamento di fondi per la previdenza complementare e l’assicurazione sanitaria integrativa, oppure potranno scegliere, in area benefit, tra corsi e formazione, salute, sport e benessere, viaggi, tempo libero e buoni acquisto.
Proprio i Buoni Acquisto Pluxee sono infatti tra i benefit più apprezzati dai dipendenti, perché permettono di scegliere tra oltre 22 mila negozi, e-commerce e piattaforme digitali dove acquistare abbigliamento, libri, giocattoli, articoli sportivi e molto altro, ma non solo. Con i Buoni Acquisto Pluxee i dipendenti possono anche prenotare viaggi, alloggi ed esperienze concrete e di valore.
I buoni acquisto, inoltre, sono molto vantaggiosi per dipendenti e aziende, perché rientrano nella categoria dei fringe benefit: per il 2025, la Legge di Bilancio ne ha confermato le soglie di esenzione fiscale. I Buoni Acquisto Pluxee, dunque, sono 100% deducibili per l’azienda e interamente esentasse fino a 2.000€ annui per dipendenti con figli a carico e 1.000€ per tutti gli altri.
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