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Scuola pubblica vs Scuola privata

Da anni si discute sulla meritocrazia tra scuole pubbliche e private e se da un lato le scuole pubbliche erano molto in voga negli anni '90, ora si assiste ad una contro tendenza che porta sempre più studenti verso una scuola pubblica, più sentita ed apprezzata.
del 20/09/12 -

Anni fa, non moltissimi per la precisione, la scuola privata elargiva un insieme di offerte allettanti per un pubblico molto vasto. Frequentavano queste scuole i figli delle persone di un certo spessore economico, che vedevano loro come un nido tranquillo e sicuro per i loro speciali pargoli. La frequentavano anche i figli di chi aveva meno possibilità economiche, ma contavano sulla sicurezza di un orario flessibile così da poter lavorare tranquilli senza l’assillo della campanella. Infatti, erano tenuti ‘ore in più’ i figli dei lavoratori, previo congruo pagamento. Per arrivare alla categoria dei meno abbienti che potevano usufruire di tutti i servizi. Di norma le rette dei figli di questi ultimi erano pagate con le offerte degli altri genitori. Di norma, le scuole private, offrivano ampi spazi, giardini, una disciplina rigorosissima, una divisa uguale per tutti. Il 90% erano strutture di formazione cattolica e gli studenti erano assoggettati ai vari momenti della giornata, cominciando da una breve messa il mattino. Con il passare del tempo e con un cambio generazionale ci si è accorti che le scuole private o parificate non destavano più questo grande interesse. I genitori cominciarono a farsi i conti in tasca e a vedere che, tutto sommato, non valeva la pena di tenere giornate intere i loro figli in un semi-collegio, poiché l’offerta didattica, dopo le canoniche ore di scuola, era inesistente. Per non parlare di quando si accorsero che la stragrande maggioranza degli insegnanti non era nominata per meritocrazia ma per conoscenze. Un nepotismo sfrontato la faceva da padrone a discapito della didattica e della metodologia.
Da più di una decina d’anni si è assistito al fenomeno della migrazione di massa dalle scuole private verso le scuole pubbliche, fino allora molto mal viste per la fatiscenza degli edifici, per il numero irrisorio di ore scolastiche e non da ultimo per una certa libertà di poter dire la propria ragione, lasciata ai ragazzi fin da piccoli. Fenomeno che è aumentato in maniera esponenziale giacché molte scuole private sono state costrette a chiudere i battenti. Molte di queste strutture sono state riattate per altri scopi. La scuola pubblica ha dei vantaggi di tutto riguardo, rispetto la scuola privata. Innanzitutto vi accedono insegnanti e presidi che hanno superato un concorso pubblico per titoli ed esami. Questo non garantisce di certo la meritocrazia ma almeno è più confacente ad uno stato di diritto. Con l’europeizzazione della moneta, vi è stata una corsa a prendere parte ai giochi europei sfruttando i bandi di concorso e molte scuole pubbliche li vincono portando una boccata di ossigeno alle finanze scolastiche. Ultimamente i tagli alle risorse monetarie sono stati abbondanti ma si sono visti moltissimi insegnanti rimboccarsi le maniche e fare più e meglio riciclando e dando responsabilità gli studenti. Ci sono scuole pubbliche all’avanguardia anche in Italia, checché se ne dica nel resto d’Europa. Si lavora in laboratori d’informatica, si lavora con le lavagne Lim, vengono spronati i ragazzi a leggere, leggere molto, leggere di tutto. Gli insegnanti sono in continuo aggiornamento per riqualificarsi e apportare novità nelle classi. In questi anni di crisi monetaria, che ha colpito gran parte dell’Europa, c’è una contro tendenza nelle scuole pubbliche: fare di più con quello che si ha a disposizione. Ed è un successo, soprattutto per quegli insegnanti che lavorano con tutto, dai libri alle fotocopie, dal materiale vinto con concorsi alla buona volontà di un team di colleghi che mette loro a disposizione tutte le risorse di cui dispongono. In capo a pochi anni la scuola pubblica italiana darà del filo da torcere a molte più ben nominate in Europa.






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