Stress sul posto di lavoro? Comunicare aiuta a ridurlo
Un’indagine rivela che per il 38% degli intervistati una comunicazione onesta e trasparente da parte delle aziende aiuta a ridurre lo stress sul posto di lavoro
del 23/11/09 - di Claudia Licata
Secondo il 56% degli intervistati italiani lo stress sul posto di lavoro è
cresciuto durante il 2009, un dato confermato anche dagli intervistati di altri Paesi (58%). Per il 51% laprincipale causa è da attribuirsi alla congiuntura economica sfavorevole. Si aggiungono, inoltre, come motivi
di preoccupazione: un eccessivo carico di lavoro dovuto a staff sottodimensionati (per il 45%) e la sicurezza sul posto di lavoro (43%). Si tratta dei risultati di un’indagine condotta a livello internazionale da Robert Half su un panel di oltre 5.500 dipendenti di aziende di 18 Paesi del mondo, tra cui l’Italia.
Ma qual è l’impatto dello stress sulla vita delle imprese? Secondo il 60%, l’effetto più grave è l’abbassamento del morale dei team di lavoro. Tra le altre conseguenze emerse, le più significative risultano essere una diminuzione della qualità del lavoro o del servizio offerto (il 39%) e la difficoltà a rispettare le scadenze (24%).
Per quanto riguarda le ripercussioni sul fronte economico-finanziario dell’azienda, il 39% degli intervistati dichiara che la riduzione della produttività è il primo costo che l’impresa deve sostenere insieme ad un abbassamento della qualità del servizio (18%) e ad un aumento del turnover dei lavoratori (14%).
Gli intervistati non sembrano essere pienamente soddisfatti dalle risposte delle imprese al tema dello stress dei dipendenti. Infatti, alla domanda di indicare le iniziative prese dalle aziende per fronteggiare lo stress, il 43% ritiene che l’azienda in cui lavora non prenda nessuna iniziativa. Il 23% indica nel confronto e nella pianificazione del carico di lavoro tra manager e dipendenti una tra le iniziative più rilevanti, mentre per il 12% sono stati più utili i compensi extra elargiti per le migliori performance.
E’ stato chiesto poi agli intervistati quali iniziative da parte delle aziende sarebbero state di supporto: il 38% ha dichiarato che una comunicazione trasparente e aperta è lo strumento più efficace per migliorare il morale, seguita da un carico di lavoro più equilibrato e gestibile e da compensi premio per le performance
migliori (13%).
“La flessione economica ha avuto un impatto significativo sul livello di stress dei lavoratori preoccupati da un lato per la sicurezza della loro posizione in azienda, dall’altro dal carico di lavoro cresciuto in seguito al ridimensionamento del personale” ha commentato Erika Perez, Senior Manager di Robert Half. “Da qui, la
necessità da parte delle aziende di mostrarsi rassicuranti soprattutto attraverso una comunicazione onesta e chiara che coinvolga i dipendenti nelle diverse fasi aziendali. Questa trasparenza si riflette positivamente sul morale dei lavoratori accrescendo, di conseguenza, i livelli di produttività e di qualità del lavoro”.