Tecnologia e sicurezza nei casinò online: come funzionano gli RNG certificati?
I casinò online sono piattaforme digitali per il gioco a distanza, gestite da società concessionarie in possesso di una specifica autorizzazione concessa dall’ADM - l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato - in quanto ente competente in materia per quanto riguarda il mercato italiano...
del 10/03/25 - di Diana Cecchi
I casinò online sono piattaforme digitali per il gioco a distanza, gestite da società concessionarie in possesso di una specifica autorizzazione concessa dall’ADM - l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato - in quanto ente competente in materia per quanto riguarda il mercato italiano. All’interno di un casinò digitale è possibile, per gli utenti maggiorenni che hanno completato le necessarie procedure di registrazione e verifica del conto, cimentarsi in una vasta gamma di digital games, differenti per genere e tipologia.
Ciascuno di essi, in assenza di supporti fisici, è basato su un preciso modello matematico, un algoritmo in grado di generare in maniera ‘casuale’ l’esito di una singola giocata. Di base, quindi, giochi come le slot machine online e le roulette digitali non sono altro che Generatori di Numeri Casuali o RNG (acronimo di Random Number Generator).
Al fine di garantire la regolarità del gioco e la conformità normativa, gli RNG devono possedere caratteristiche ben precise nonché essere sottoposti a verifiche tecniche necessarie per la certificazione dell’algoritmo. Il motivo? Semplice: tutti i giochi devono garantire una concreta possibilità di vincita agli utenti; nel caso delle slot machine online, come quelle che compongono il catalogo del portale Betway, ciò viene garantito da parametri quali l’RTP (Return to player), la volatilità e la quantità di bonus, moltiplicatori e linee di pagamento. Insomma, dietro giochi apparentemente semplici si celano software complessi, sottoposti a rigida regolamentazione e a scrupolosi processi di verifica: nel nostro approfondimento vediamo tutto quanto c’è da sapere in merito.
Cos’è un RNG e come funziona
I Generatori di Numeri Casuali sono software in grado di generare numeri in maniera tale che il successivo non abbia alcuna relazione con il precedente. Gli RNG vengono solitamente suddivisi in due categorie principali:
- PRNG (Pseudorandom number generator), ovvero algoritmi che producono sequenze numeriche solo in apparenza casuali ma in realtà caratterizzati da un pattern molto difficile da identificare;
- TRNG (True random number generator), ossia i veri generatori di numeri casuali, che fanno leva su fenomeni fisici o effetti quantistici per produrre sequenze numeriche impossibili da prevedere in anticipo.
Gli RNG impiegati nelle slot machine online e in altri prodotti di i-gambling rientrano, quindi, nella prima categoria, poiché si tratta di algoritmi ‘programmati’ allo scopo di simulare la componente aleatoria del gioco. In particolare, questo tipo di generatore utilizza un metodo computazionale, mediante il quale genera un valore associato ad una particolare combinazione (quella dei simboli su di uno stesso rullo di una slot machine, per esempio).
In termini tecnici, fintanto che l’infrastruttura (fisica o digitale) è attiva, l’algoritmo è costantemente in funzione e seleziona numeri ogni millesimo di secondo; a partire da un numero ‘iniziale’, l’RNG genera valori compresi tra zero e 4 miliardi circa, effettuando una serie di operazioni matematiche trasformative, finché il valore viene ‘tradotto’ in una singola e specifica combinazione, che corrisponde a quella ‘scelta’ dall’utente al momento di effettuare la giocata.
La certificazione degli RNG: i requisiti previsti dalle norme ADM
Come già accennato, gli algoritmi degli RNG utilizzati dai casinò online operativi sul mercato italiano devono essere sottoposti ad un iter di certificazione. Nello specifico, secondo quanto disposto dalle “Linee Guida per la certificazione della piattaforma di gioco” pubblicate nel 2018 dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, gli esiti prodotti dagli RNG devono:
- essere indipendenti sotto l’aspetto statistico;
- distribuiti uniformemente entro limiti di tolleranza prestabiliti;
- superare i test inferenziali statistici a livello di confidenza del 95%,
- essere imprevedibili, anche per chiunque “sia a conoscenza dell’algoritmo, dell’implementazione dell’algoritmo all’interno del gioco/applicazione cui è collegato e del valore seme (valore iniziale utilizzato per avviare l’algoritmo)”;
- non essere influenzati o controllati “da altro se non dai valori numerici derivati dall’RNG in relazione alle regole del gioco”. Lo stesso vale anche per i risultati dei “giochi di sorte a quota fissa e giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo”
- non devono essere eliminati dal comportamento adattivo del gioco una volta generati o estratti.
Le Linee guida dell’ADM prevedono, inoltre, che i software degli RNG possiedano le seguente caratteristiche:
- periodo; un intervallo di tempo che “deve essere sufficientemente ampio da garantire la possibilità di generare tutte le combinazioni di esiti per determinati giochi/applicazioni”;
- intervallo, che “deve essere sufficientemente ampio da assicurare adeguata precisione e flessibilità nel processo di “scaling” e mappatura”;
- ciclo di background tra le partite, “al fine di garantire che gli esiti dell’RNG non possano essere predeterminabili”.
Più in generale, si legge, non è ammesso il comportamento adattivo del gioco; in altre parole, l’RNG deve funzionare affinché il giocatore abbia “uguali probabilità di ottenere qualunque combinazione possibile ad ogni partita”; pertanto, non è ammessa la manipolazione dell’RTP “per mantenerlo costante”.
Verifiche di conformità
La regolamentazione dei processi di verifica degli RNG è disciplinata dall’Allegato Tecnico per le scommesse su eventi simulati a cura dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Il documento stabilisce anzitutto che il concessionario (ossia il soggetto autorizzato dall’ADM all’erogazione di servizi di gioco a distanza) deve comunicare le specifiche tecnico funzionali del sistema di gioco virtuale implementato tramite la propria piattaforma. Quest’ultima “deve essere conforme a quanto descritto nel presente documento e nel provvedimento dirigenziale sulle scommesse a quota fissa su simulazioni di eventi”.
Il “fornitore dei servizi di connettività”, invece, deve presentare:
- il codice sorgente dell’algoritmo di generazione delle quote e dei risultati di giocata;
- i software per testare i codici;
- la documentazione circa gli algoritmi di generazione;
- la documentazione comprovante i software che implementano gli algoritmi;
- la documentazione sui software o sugli hardware per testare i moduli software che implementano gli algoritmi.
“L'analisi dell'algoritmo di generazione delle quote e dell'esito vincente” - si legge - “è finalizzata alla verifica matematica necessaria alla determinazione della percentuale di ritorno
teorica al giocatore (RTP) e alla riproduzione del comportamento dell'algoritmo per fini di controllo da parte del totalizzatore nazionale”. Inoltre, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per mezzo dei propri partner tecnologici, si riserva la possibilità di verificare la corrispondenza dei riscontri comunicati dalla piattaforma di gioco online a seguito dei test di conformità.
In termini strettamente pratici, tali verifiche si svolgono come segue:
- all’inizio della verifica, ad ogni piattaforma viene associato un codice univoco di identificazione;
- il produttore della piattaforma fornisce tutti gli strumenti di testing dei moduli già installati su un computer portatile. Contestualmente, fornisce anche tutta la documentazione necessaria;
- il produttore garantisce “la piena corrispondenza delle librerie/moduli software, che implementano la matematica di gioco, con quanto installato in produzione”;
- in caso di difformità in produzione, vengono presi a riferimento i software consegnati sul portatile;
- qualsiasi modifica successiva deve essere comunicata all’ADM;
- gli aspetti che non possono essere sottoposti alle verifiche di conformità vengono vagliati mediante una procedura di collaudo, incluso “il colloquio con il totalizzatore nazionale attraverso lo specifico protocollo di comunicazione”. L’ADM ha la possibilità di ripetere il collaudo, in parte o in tutto, “a seguito di interventi di manutenzione straordinaria o di adeguamenti tecnologici.”
Photo by: Foto di Murilo Papini