Zucchero in Chocabeck world tour la magia del blues italiano
Siamo ad un’ora prima dell’inizio del concerto allo stadio del mare di Lecce, tra i fan provenienti dall’intero Salento e oltre, la tensione cresce, il pubblico ordinatamente si posiziona nelle tribune, mentre fuori ai margini dell’ampio parcheggio auto, le bancarelle dei gadget e delle stuzzicherie, illuminate a festa, annunciano l’evento dell’italianissima star del Blues Zucchero Fornaciari.
del 08/08/11 - di Egidio Magnani
Un’artista dai tratti inossidabili, capace di rinnovarsi con successo, nonostante i visibili segni dell’età, senza mai deludere il suo pubblico. Capace di contrassegnare con i suoi successi delle vere e proprie epoche, etichettate dai titoli delle sue canzoni più famose.
Tutto questo continua ad emozionare e anche questa volta ha convogliato un folto pubblico variegato ed eterogeneo sia come età che come estrazione socio culturale, che ormai da anni segue con affetto e simpatia la voce del blues all’italiana. E’ la magia del tutto esaurito.
Sono le 21,30, l’incipit non attende ritardi accademici ….. il grande baule a forma di forziere, che contiene il palcoscenico, con ai lati due grandi specchi, che ricordano quelli della casa della nonna, magicamente si apre e lascia intravedere in uno scoppiettio di luci e immagini cromaticamente studiate per l’occasione, pronte a seguire i ritmi del percorso musicale di Fornaciari, accompagnato dalla talentuasa banb: Paolo Jones al basso, Davide Sancious alle tastiere, Kat Dyson alle chitarre + backing vocals, Mario Schilirò alle chitarre, Adriano Molinari alla batteria, James Thompson, Beppe Caruso e Massimo Greco ai fiati, Luca Campioni al violino, Simone Rossetti Bazzaro alla viola ed Enrico Guerzoni al violoncello.
Sin dall’inizio si comprende che si tratterà di un concerto raccontato. Sul maxi schermo alle spalle del palcoscenico le parole prima della musica, redatte al ritmo di una vecchia macchina da scrivere, annunciano che l’artista dedicherà la prima parte del concerto “Chocabeck world tour”, ai ricordi della sua infanzia e adolescenza. Protagonista è proprio l’ultimo album in cui Fornaciari ha inserito canzoni bellissime, spesso ispirate ai giorni spensierati della sua giovinezza. Lo stesso titolo dell’album e del tour, “Chocabeck”, trae spunto da una espressione dell’infanzia.
Quando il padre non aveva il coraggio di dirgli che non c’era niente da mangiare e sussurrava all’allora giovanissimo Adelmo, che presto sarebbero arrivati i “chocabeck”, espressione onomatopeica, tipica della terra di Romagna, che alludeva al rumore che fanno gli animali col loro becco vuoto. Il ragazzino credeva che fossero prelibatezze e Adelmo diventato adulto le sta ancora aspettando, come si può leggere sul grande schermo dietro il palco valigia-forziere.
Il pubblico è impaziente, applaude, con grinta. le luci proiettate sul pubblico si spengono. Restano solo quelle del palco. Il forziere si alza e appare Zucchero con tutta la sua band. Niente saluti. Come accade negli ultimi tour, il cantante è seduto con chitarra alla mano.
Vengono interpretate, una dopo l’altra, tutte le canzoni di Chocabeck 2010 . Si comincia con “Un soffio caldo”, si prosegue con “Il suono della domenica” e “Soldati nella mia città”. E poi ancora “E’ un peccato morir”, “Vedo nero”, “Oltre le rive”. Alle spalle dei musicisti. su un fantasmagorico maxi schermo vengono proiettate immagini d’epoca e filmati perfettamente in simbiosi con i testi e le musiche. Il pubblico applaude, i fan cantano insieme al proprio idolo canoro. A questo punto lo stadio del mare rimane ancora nell’ordine prestabilito,
I brani dell’ultimo album scorrono velocemente: “Un uovo sodo”, “Chocabeck Chocabeck”, “Alla fine”, “Spicinfrin boy” , God Bless the child, uno dopo l’altro, finché Zucchero si alza. E invita l’Arena ad imitarlo. A questo punto molti si alzano piedi. Il pubblico di Zucchero sa che per certe canzoni non è ammesso restare seduti, , decollano da ora in poi gli evergreen, le canzoni più aerodinamiche. Da “Bacco perbacco” a “Baila” e ancora “Overdose d’amore”, il mare, Dune mosse, Diamante Oro Incenso & Birra, Il Volo Spirito Di Vino, Like the sun ZU & Company, Con le mani Blue’s, Libidine Blue’s, Diavolo Oro Incenso & Birra. Zucchero è ormai un cavallo a briglia sciolta, non ha più inibizioni e nemmeno il suo pubblico, che continua a cantare senza interruzioni, accompagnandolo attraverso i suoi grandi successi.
Si parte di nuovo con entusiasmo nei Bis: Nel così blue All the best, Senza una donna Blue’s, Miserere Miserere, Per colpa di chi Spirito di Vino Ad emozionare tutti c’è l’omaggio all’amico Luciano Pavarotti, dopo le prime note, risuona in tutto lo Stadio la voce inconfondibile di big Luciano, che canta il “Miserere” e Zucchero che duetta con il grande tenore scomparso, da sempre nel cuore di tutti gli italiani. L’emozione è altissima e non decresce. Il pubblico è in piedi, canta, balla, agita le braccia e applaude.
Lo spettacolo è ormai finito, si accendono le luci sullo Stadio del mare, si spengono quelle sul palco. Il pubblico con ordine e compostezza, nota di merito alla città di Lecce, senza abbandonare l’entusiasmo incamerato si avvia verso la città. Pronto a ricordare questo magico momento.
Zucchero ha dimostrato di essere ancora una volta l’incontrastato re del blues. Passano gli anni, nuove canzoni si aggiungono ad un repertorio già vastissimo, ma il grande cantante emiliano non perde verve.
Il pubblico quasi in ovazione solenne continua ad applaudire, mentre il forziere si chiude, quasi a sottolineare la fine di una storia, pronto a riaprirsi per un’altra tappa del tour, con altra gente, magari con la stessa storia e le stesse emozioni.
Zucchero in Vedo Nero lo trovate su:
http://www.youtube.com/watch?v=nw8bFBiKfQM
Maria Caravella