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Femminicidio e violenza psicologica: se ne parla a Milano il 6 giugno con una installazione artistica e consulenze gratuite per il pubblico

Global Humanitaria Italia Onlus offre la consulenza gratuita dei suoi esperti sul tema della violenza psicologica nell’ambito dell’iniziativa “Finché morte non vi separi”, a Milano martedì 6 giugno. Gli incontri si svolgeranno presso il Passante ferroviario di Porta Vittoria, sede di Artepassante, dalle ore 19.
del 06/06/17 -

Si inizia con la presentazione del progetto “La violenza psicologica uccide. Fermiamola ora” che l’associazione promuove insieme alla criminologa Cinzia Mammoliti, sensibilizzando l’opinione pubblica riguardo al fenomeno che spesso è la premessa della violenza fisica. Con la nascita del progetto, è stato messo a disposizione delle vittime un numero di telefono (848 808 838) per offrire supporto da parte di tutor esperti e un servizio di orientamento verso specialisti come psicologi, psicoterapeuti e avvocati. Ad oggi il progetto ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, di Varese, di Mantova, di Vercelli e Torino.

La presentazione e le consulenze per il pubblico sono ospitate all’interno dell’iniziativa contro il femminicidio “Finché morte non vi separi”, una installazione in mostra fino al 21 giugno che interpreta il dramma dal punto di vista di tre uomini. Si tratta di tre artisti - Eros Colombo, Marco Marcandalli e Gianni Nava, che hanno rappresentato il femminicidio come una vetrina da cui si scorge un cuore, un uomo, una donna, una pistola. Un monumento funebre che conta centosedici vittime: ognuna è rappresentata da un tronco, a formare un bosco inerme. Ogni oggetto è volto a smascherare l’ipocrisia di una società che ignora e infine rifiuta la crudeltà verso il prossimo. E’ questo il messaggio che l’iniziativa vuole trasmettere, con un grido d’allarme che vorrebbe scuotere le coscienze di tutti.

“La violenza psicologica sta diventando un problema di emergenza sanitaria. Le donne maltrattate si ammalano per la sofferenza e lo stress che vivono a causa degli abusi quotidiani e sviluppano una sintomatologia che può sfociare in malattie gravi quali esaurimenti nervosi, depressione e tumori. E non solo le donne rischiano di ammalarsi ma anche i loro figli, i bambini vittime di violenza assistita che sono costretti a vivere impotenti la sofferenza della loro mamma. Si tratta spesso di bambini fortemente disagiati che presentano deficit dell'attenzione, forte ansia e irrequietezza,” racconta Cinzia Mammoliti, criminologa e coautrice del progetto “La violenza psicologica uccide. Fermiamola ora” che interverrà nel corso della serata.



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