La vitamina d migliora la performance fisica e riduce il rischio di cadute
Il rischio di frattura di femore aumenta con l'età ed è associato ad una progressiva perdita di massa e funzionalità muscolare. Più della metà dei soggetti con fratture di femore perde infatti la capacità di camminare autonomamente.
del 10/10/12 - di M. Piraino
E’ stato da poco recensito sul sito www.vitaminad.it un studio effettuato nel 2008 da LeBoff e coll. che ha evidenziato la correlazione tra livelli sierici di 25(OH)D e la funzionalità degli arti inferiori. Lo studio, di tipo retrospettivo, ha coinvolto soggetti che avevano subito una frattura al femore ed ha valutato la prevalenza della carenza di vitamina D in questi pazienti e l’associazione tra stato vitaminico D e recupero funzionale nel periodo post-frattura di femore. Lo studio ha mostrato come i soggetti con livelli sierici di 25(OH)D superiori a 22.5 nmol/L (o 9 ng/ml) presentavano una performance fisica migliore. Inoltre i pazienti con livelli sierici di 25(OH)D superiori a 22.5 nmol/L (o 9 ng/ml) presentavano un minor rischio di cadute. Le conclusioni dello studio quindi sono a favore dell’ipotesi che adeguati livelli di vitamina D sono associati ad una migliore performance degli arti inferiori e ad una minore probabilità di cadute e pongono l’accento sull’importanza della supplementazione laddove ci siano gravi stati di carenza.