Le aziende tradizionali maggiormente digitali hanno la possibilità di accrescere la loro market share puntando su tecnologie avanzate, anche se restano in ritardo rispetto ai nativi digitali

Una nuova ricerca condotta da Bain & Company e Red Hat indica che molte aziende tradizionali si trovano ancora all’inizio del loro cammino digitale; i leader spiccano per il loro utilizzo di tecnologie avanzate, quali cloud computing, advanced analytics e moderno sviluppo applicativo
del 07/12/16 -

Milano, 6 dicembre 2016

Bain & Company e Red Hat (NYSE: RHT), leader mondiale nella fornitura di soluzioni open source, hanno pubblicato i risultati di una ricerca congiunta, mirata a determinare quanto le aziende si impegnano nel processo di trasformazione digitale e che vantaggi ne ottengono. Il report For Traditional Enterprises, the Path to Digital and the Role of Containers ha coinvolto quasi 450 tra executive, decisori e specialisti IT di diversi settori degli Stati Uniti, e ha mostrato come le aziende che riconoscono il potenziale di una rivoluzione digitale puntino su nuove tecnologie digitali – come cloud computing e moderno sviluppo applicativo – per migliorare la loro agilità e offrire nuovi servizi ai clienti, al tempo stesso riducendo i costi. Comunque, strategie e investimenti sulla digital transformation sono ancora in uno stadio iniziale.

Le aziende che hanno investito sul digitale possono mostrare vantaggi interessanti, tecnologici e di business. La ricerca di Bain e Red Hat mostra che chi sta utilizzando le nuove tecnologie per trasformare il suo business in senso digitale ha riscontrato:
• Incremento della market share. Queste aziende hanno una probabilità di accrescere la propria quota di mercato otto volte superiore rispetto a quelle che si trovano ai livelli iniziali nella trasformazione digitale.
• Offerta di prodotti migliori in modo più tempestivo grazie a una maggiore adozione di tecnologie emergenti – fino a tre volte più veloce rispetto a chi ha appena iniziato la sua digital transformation.
• Processo di sviluppo più efficace, infrastruttura più flessibile, time to market più veloce e costi ridotti facendo uso dei container per lo sviluppo applicativo.

Nonostante questo trend, anche le più avanzate tra le aziende tradizionali interpellate hanno registrato risultati decisamente inferiori rispetto alle start-up e alle realtà emergenti che hanno adottato le nuove tecnologie fin dalla nascita (nativi digitali). Secondo i risultati della ricerca, quasi l’80% delle aziende tradizionali segna un punteggio inferiore a 65 su 100 in una scala che certifica come le organizzazioni intendono adottare tecnologie digitali per ottenere vantaggi di business. Infine, il report rivela come il livello raggiunto da chi ha avviato il processo di trasformazione digitale vari in modo significativo, in dipendenza di contesto di business, concrete necessità IT e generale atteggiamento verso la tecnologia. La ricerca svela anche alcuni temi ricorrenti di fondo.

Ad esempio, Bain e Red Hat hanno trovato che, se il 63% delle aziende interpellate ha costruito processi per rispondere ai trend digitali, solo il 19% considera l’innovazione rapida una priorità. Inoltre, per il 65% circa degli intervistati, il motivo principale che guida le loro attività digitali sono le iniziative intraprese dalla concorrenza, cosa che evidenzia un approccio particolarmente reattivo alla digital transformation.

“Vediamo molte realtà tradizionali ancora impegnate nel percorso verso la maturità digitale, anche tra le aziende più avanzate”, spiega Jeff Taylor, partner della Technology Practice di Bain e co-autore del report. “Dando uno sguardo più profondo sulle aziende che abbiamo interpellato, abbiamo visto che quelle che avanzano in modo più deciso e veloce sulla curva di adozione non si limitano a trattare il digitale come una singola funzione o attività. Lo vedono come una trasformazione estesa, che tocca più funzioni, apportando una serie di cambiamenti a livello di leadership, organizzazione, approccio e processi di sviluppo dei prodotti, strategia e investimenti IT, data governance, strumenti ed altro ancora... Creare capacità digitali sufficienti a generare i risultati desiderati non è una cosa immediata. Il successo richiede un’attività continuativa, distribuita su più anni.

Man mano che le aziende procedono nel loro percorso di adozione digitale, tipicamente investono su funzionalità via via più sofisticate a supporto dei loro obiettivi tecnologici e di business. L’uso di moderne applicazioni e piattaforme di implementazione rappresenta lo step successivo verso la maturità digitale e si sta dimostrando fondamentale per aiutare le aziende ad affrontare le loro applicazioni e infrastrutture proprietarie.

I container rappresentano uno degli esempi principali di queste piattaforma di sviluppo, e sono una tecnologia che contribuisce a promuovere la trasformazione digitale all’interno dell’azienda. I container sono ambienti autonomi che consentono agli utenti di pacchettizzare e isolare applicazioni con tutte le loro correlazioni a livello di runtime – tutti i file necessari per operare su un’infrastruttura cluster e scale-out. Queste funzionalità li rendono portabili tra molti diversi ambienti, compreso cloud pubblico e privato."


Nel corso della ricerca, Bain e Red Hat hanno scoperto che le aziende che fanno uso di container stanno iniziando ad ottenere concreti vantaggi architetturali. Sulla base delle risposte ricevute, chi inizia a utilizzare container può ottenere una riduzione del 15-30% dei tempi di sviluppo, e ulteriori benefici a livello di flessibilità architetturale, grazie alle caratteristiche di portabilità dei container. I risultati della survey indicano anche la possibilità di un risparmio del 5-15% legato alla produttività hardware.

“I container giocheranno un ruolo importante, non solo nello sviluppo applicativo per piattaforme scale-out altamente automatizzate, ma anche contribuendo a spingere l’azienda moderna nel suo percorso verso la trasformazione digitale. Se la gran pare degli intervistati – circa l’80% - sta attualmente usando i container soprattutto per le web app, ci aspettiamo di vedere un’evoluzione verso workload maggiormente mission-critical”, commenta Tim Yeaton, senior vice president Infrastructure Business Group di Red Hat. “Nello stesso tempo, prevediamo che una quantità crescente di workload tradizionali verrà indicata come prioritaria per una ‘containerizzazione’, comprese applicazioni custom, database e business intelligence”

La percentuale di utenti che adottano la tecnologia dei container in modo ampio o mirato, sulla base di vantaggi o tendenze complementari è probabilmente destinata a crescere su tutte le fasi del ciclo di vita delle applicazioni, dal 20% circa attuale fino a picchi del 40% nel corso dei prossimi tre anni.

Se le opportunità creare da queste tecnologie emergenti sono senza dubbio allettanti, la velocità ed il percorso di adozione dei container è per certi versi meno evidente, secondo l’analisi condotta da Bain e Red Hat. I principali ostacoli rispetto a una più ampia diffusione dei container secondo gli intervistati sono quelli comuni su tecnologie allo stato emergente – scarsa familiarità, competenze mancanti, esitazione nell’abbandono delle tecnologie esistenti, ed immaturità del sistema – e possono solitamente essere superate nel corso del tempo. I vendor stanno facendo progressi significativi nell’affrontare problematiche specificatamente legate ai container, quali tool di gestione, applicabilità su workload differenti, sicurezza e storage persistente, indicando sempre minori barriere all’adozione.

Metodologia
Bain e Red Hat hanno condotto una ricerca su 449 soggetti, tra senior executive, decisori IT e team di development/operation IT, con questi ultimi approcciati principalmente con domande specifiche relative ai container. La ricerca si è concentrata su realtà tradizionali basate negli Stati Uniti, ed ha interessato un campione aziendale rappresentativo per dimensioni e settori verticali.

Bain & Company
Bain & Company è la società di consulenza strategica aziendale a cui si rivolgono i leader mondiali per avere risultati. Bain offre consulenza ai suoi clienti a livello strategico, operativo, tecnologico ed organizzativo, oltre che su private equity ed in tema di merger and acquisitions, sviluppando indicazioni pratiche che i clienti possono seguire e trasferendo competenze in grado di fare la differenza. L’azienda collega i suoi obiettivi a quelli dei clienti, legando i propri onorari ai risultati ottenuti. I clienti di Bain tipicamente superano il mercato azionario in misura di 4 a 1. Fondata nel 1973, Bain ha 53 uffici in 34 nazioni, e le sue profonde competenze si estendono su ogni mercato e ambito economico. Ulteriori informazioni sono disponibili su www.bain.com.

Red Hat, Inc.
Red Hat è il principale fornitore al mondo di soluzioni open source che si avvale di un approccio community-based per offrire tecnologie cloud, Linux, middleware, storage e di virtualizzazione affidabili e performanti. L’azienda offre anche servizi di supporto, formazione e consulenza ai suoi clienti in tutto il mondo. Come hub di connessione in una rete di aziende, partner e comunità open source, Red Hat aiuta a realizzare tecnologie innovative che liberano risorse per la crescita e preparano i clienti per il futuro dell’IT. Ulteriori informazioni sono disponibili su www.redhat.com.

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Sandro Buti / Chiara Possenti
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