Lo scrittore Michele Sanvico pubblica la più completa ed esaustiva ricerca mai effettuata sulla leggenda dei Laghi di Pilato
Un viaggio emozionante tra autori classici, scritti patristici, vangeli apocrifi e fonti medievali; un'investigazione condotta attraverso la narrazione leggendaria che racconta la vicenda di Ponzio Pilato e il suo legame con i Monti Sibillini.
del 16/04/19 - di Michele Sanvico
Michele Sanvico, scrittore e narratore divenuto in questi anni il maggiore esperto delle misteriose leggende concernenti la Sibilla Appenninica e i Laghi di Pilato, pubblicherà nei prossimi giorni una approfondita ricerca sulle origini dell'enigmatico racconto che da molti secoli abita i piccoli laghi incastonati all'interno del circo glaciale del Monte Vettore, la grande montagna che si erge nel massiccio dei Monti Sibillini.
Come riferito nel quindicesimo secolo da Antoine de la Sale, nel suo "Il Paradiso della Regina Sibilla", i misteriosi Laghi di Pilato sono stati oggetto, per molti secoli, di visite da parte di maghi e negromanti provenienti da ogni regione d'Europa, in cerca di un luogo incantato e sinistro presso il quale consacrare i propri libri magici: un luogo di perdizione, nelle cui acque oscure sarebbe stato gettato, secondo un'antica leggenda, il corpo di Ponzio Pilato.
Ponzio Pilato, il prefetto dell'antica Giudea occupata dalle legioni di Roma, l'uomo che ebbe un ruolo fondamentale negli eventi della Passione: fu lui, infatti, a pronunciare la sentenza di morte nei confronti di Gesù Cristo, condannandolo così a morire in modo atroce sulla Croce. Quale legame può esistere tra Pilato e i due piccoli laghi nascosti tra i remoti picchi dell'Appennino centrale? Per quale motivo quegli specchi d'acqua cristallina sono stati denominati con il nome di quell'antico prefetto? Perché il suo corpo sarebbe stato sepolto nelle gelide acque circondate dalle vertiginose creste del Monte Vettore?
Seguendo le tracce impresse dal personaggio storico Ponzio Pilato nell'antica letteratura romana e protocristiana, Michele Sanvico si inoltrerà tra i molteplici testi apocrifi che avvolgono la leggendaria figura del governatore della Giudea, affrontando le sorprendenti fonti d'epoca medievale tramite le quali fu costruito il vero e proprio mito relativo agli ultimi giorni di Pilato e alla maledizione che segnò il luogo della sua sepoltura.
«Certamente può suonare come un fatto assai strano la circostanza che una leggenda relativa a Ponzio Pilato abiti un luogo situato al centro dei Monti Sibillini», ha dichiarato Michele Sanvico, autore italiano di narrativa e saggistica. «I racconti leggendari che narrano dell'antico prefetto e del destino delle sue spoglie mortali si susseguono per oltre mille anni, sin dai primi secoli della Cristianità. La figura di Ponzio Pilato risulta essere talmente controversa da essere considerata in modo del tutto antitetico nell'ambito di epoche e regioni differenti: è quasi sconcertante scoprire come in alcune Chiese ortodosse orientali Pilato sia venerato come un santo del calendario, mentre nella tradizione occidentale fu Papa Gregorio Magno a scrivere come egli rappresentasse 'una delle membra del Demonio'. E fu questa seconda tradizione a dare forma alle diverse leggende che raccontano dei vari luoghi di sepoltura del prefetto, oggetto di maledizione. Uno di tali luoghi», prosegue Michele Sanvico, «è situato nel contesto dei Monti Sibillini. Ma il mistero degli ultimi giorni di Ponzio Pilato pare essere avvolto in un'oscura, inquietante leggenda: perché il suo cadavere fu, in effetti, gettato in più di un luogo».
Questa approfondito lavoro di ricerca è stato condotto da Michele Sanvico utilizzando un cospicuo repertorio di fonti letterarie, risalenti sia alla tarda età classica che al medioevo, compresi numerosi manoscritti conservati presso la Bibliothèque Nationale de France e altre illustri istituzioni sparse nel mondo. All'interno dei singoli articoli saranno offerte per la prima volta all'attenzione dei lettori meravigliose immagini tratte dalle pagine più rilevanti dei citati manoscritti, al fine di rendere viva la sensazione di una immersione piena e straordinaria tra le parole scritte sulla pergamena dagli antichi amanuensi.
Questa esaustiva investigazione, realizzata in modo indipendente da Michele Sanvico, si giova dei contributi resi disponibili da molteplici articoli scientifici, relativi al medesimo argomento e prodotti da illustri specialisti, a partire dagli studi ottocenteschi di Arturo Graf e Constantin Tischendorf fino ad arrivare alle più recenti opere pubblicate da noti ricercatori quali Anne-Catherine Baudoin e Jacques Berlioz. I risultati offerti sono pienamente rielaborati e integrati con la ricerca inedita e originale condotta da Michele Sanvico sullo specifico materiale leggendario concernente i Laghi di Pilato e i Monti Sibillini.
«Lo scopo della mia investigazione», ha affermato Michele Sanvico, «è quello di scoprire la vera essenza del mito dei Laghi di Pilato: il nucleo più interno della loro antica leggenda. Voglio cercare di porre in evidenza la reale origine del racconto leggendario che stabilisce una connessione tra i laghi e il prefetto romano menzionato nei Vangeli, ricostruendo esaustivamente il percorso letterario che ha reso possibile questa peculiare associazione. L'obiettivo, assai audace, di tutta questa ricerca è quello di gettare luce sul nucleo mitico della leggenda che abita il luogo che oggi conosciamo con il nome di 'Laghi di Pilato', che che un tempo era noto come il Lago di Norcia o il Lago della Sibilla».
Il piano di ricerca ipotizzato da Michele Sanvico non si ferma certo qui. La ricerca di prossima pubblicazione costituisce il terzo passo di un lungo viaggio all'interno del mito della Sibilla Appenninica e dei Laghi di Pilato, già iniziato nei mesi scorsi con la pubblicazione di due differenti lavori ("Sibilla Appenninica: un viaggio nella storia alla ricerca dell'oracolo" e "Nascita di una Sibilla: la traccia medievale") e che proseguirà con una ulteriore serie di articoli che si spingeranno fino al nucleo più interno di entrambe le leggende.
Il fine ultimo dell'intera investigazione scientifica consiste nel liberare queste leggende da ogni successivo mascheramento letterario, in modo tale da potere finalmente discernere, all'estremo termine della ricerca, il volto più antico e genuino della Sibilla e dei Laghi: la vera natura del mito che vive tra le vette del massiccio dei Monti Sibillini.
Per ulteriori informazioni, visitate il sito dedicato al mistero del Monte Sibilla e dei Laghi di Pilato (http://www.italianwriter.it/TheApennineSibyl/TheApennineSibyl_SibylsCore.asp) e la pagina Facebook dedicata (https://www.facebook.com/MountSibyl/).