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Marco Melega. Barterforgood oltre il milione di raccolta. Donazioni in natura per solidarietà

La solidarietà italiana prosegue, dimostrando una grande resistenza contro l’avanzata del contagio. Un ruolo di prim’ordine è rivestito dalle molte aziende che, nonostante i sacrifici immensi richiesti dall’ Esecutivo ed i suoi tentennamenti, sono in prima linea a supportare gli sforzi della sanità pubblica per sconfiggere il Covid-19
del 30/03/20 -

Barterforgood.com è un progetto dell’imprenditore Marco Melega, nato con l’obiettivo di sensibilizzare le aziende ad effettuare donazioni in natura di merci difettose, beni invenduti, cespiti in disuso. Articoli che altrimenti sarebbero stati oggetto di smaltimento con un inevitabile danno ambientale, diventano una valida risorsa nella lotta contro la pandemia.

“Un’iniziativa che sta riscuotendo grandi consensi”, afferma Melega “Il primo mezzo milione di euro lo abbiamo raccolto solo durante la giornata di start-up ed in circa 10 giorni è stato superato il milione. Stiamo parlando di valori in merci, soggetti naturalmente a rettifica in virtù del reale valore che verrà poi realizzato dalla rivendita”.

Un progetto benefico, come le tantissime proposte affini promosse da banche, aziende, privati, personalità del mondo dello spettacolo, dello sport e dell’industria. Idee buone, come buona ed efficace dimostra di essere la solidarietà italiana nel momento del bisogno, unita e determinata a contrastare il Covid-19.

D’ altra parte la solidarietà italiana non pare adeguatamente ripagata dalla sensibilità dello Stato in virtù del disastro economico che si sta consumando sotto i nostri occhi.

Decreti insignificanti, risorse ridicole, spinta all’indebitamento e “sospensioni di pagamenti” che nulla valgono a ricompensare, nemmeno in parte, il danno arrecato alle economie delle nostre aziende, che si gravano di perdite da spese vive e mancati incassi. Ogni giorno. Ed ogni giorno ancora. Fino a dover chiudere.

“Le sospensioni non aiutano a sopportare le perdite. Occorrono scelte più coraggiose.” dichiara con forza l’imprenditore bresciano, già sostenitore della soluzione della MONETA FISCALE. “Contributi VERI, tagli VERI, soluzioni VERE, che diano modo al nostro tessuto imprenditoriale di resistere e superare la tempesta da Coronavirus. Possiamo utilizzare i miliardi di crediti fiscali bloccati nei bilanci delle nostre aziende, rendendoli utilizzabili alla stregua di moneta complementare. Lo stato ci guadagnerebbe. Un esempio pratico: le aziende possono riportare a nuovo le eventuali perdite fiscali subìte in un dato anno, per poi dedurle nella redazione del bilancio successivo, a seconda dei casi, in una misura variabile dall’80 al 100%. Si potrebbe dare la facoltà a queste imprese di utilizzare tali crediti immediatamente, alla stregua di moneta fiscale (anche a fronte di uno sconto che porterebbe un ulteriore beneficio alle casse dello Stato). La medesima applicazione potrebbe essere data ai crediti tributari, iva ecc. Ne deriverebbe una moneta complementare di cui il governo potrebbe imporre l’utilizzo corrente, in modo parallelo all’Euro, rispettando tutte le normative europee”.

Allo stato dei fatti il nostro esecutivo tentenna, cerca appigli europei, senza focalizzarsi sul porre in essere soluzioni straordinarie e di rottura nei confronti di un passato già rivelatosi fallimentare.

Nel frattempo attendiamo, come ogni sera in tempi di Covid-19, il bollettino della Protezione Civile, che ci aggiorna puntualmente sul numero delle vittime prodotte dalla pandemia.
Molti dimenticano però che, nel dramma di nuove perdite di nostri connazionali, si sta consumando ogni giorno anche la deflagrazione delle nostre piccole imprese. E di conseguenza della nostra economia.



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