Superprestige Middelkerke 2015: Pauwels, vittoria amara - Van der Poel cade, rientra, è 2°. Challenge sua per un punto
Il Noordzeecross di Middelkerke, ultima prova del Superprestige ed ultima corsa di rilievo della stagione del ciclocross, è di Kevin Pauwels. Il belga della Sunweb ha preceduto l'iridato Mathieu Van der Poel, a lungo in testa da solo ma, dopo una caduta all'inizio del tratto sabbioso, ripreso da Pauwels, Van der Haar e Van Aert. Pauwels e Van der Poel, con Van Aert terzo. AL quarto posto Van der Haar, poi Meeusen, Jens Adams, Nys, Vantornout, Baestaens e Merlier.
del 17/02/15 - di Graziana Specchia
Spesso i cross che chiudono la stagione, quelli dopo il Mondiale, per intenderci, non offrono grandi spunti né emozioni. Non vale questa legge per il Noordzeecross di Middelkerke. L'ultima prova del Superprestige nel 2014 ha visto Sven Nys privare Niels Albert di una vittoria che al mattino era parecchio vicina: arrivarono a pari punti, il Cannibale prevalse per maggiori vittorie. Oggi si è assistito invece ad una lotta tra i migliori attori stagionali del cross: Van der Haar, Meeusen, Van Aert, Pauwels e Van der Poel. Quest'ultimo alla partenza comandava con 92 punti, mentre Pauwels era secondo a 90. Quando il corridore della Sunweb-Napoleon Games s'è involato verso la vittoria, Van der Poel ha visto i sorci verdi: a parità di punteggio e parità di vittorie (4 per Pauwels e Van der Poel), l'esperto belga avrebbe prevalso sul giovanissimo iridato. Questione di piazzamenti. Ci ha messo ben poco, Van der Poel, a capire che quel Wout Van Aert con cui stava inseguendo Pauwels era un pericolo: bisognava seminarlo. Sgasata in un tratto in sabbia, Mathieu è andato in caccia di Pauwels. Non l'ha ripreso, ma ha evitato di perdere la challenge all'ultimo giro. Eppure Mathieu Van der Poel, dopo le vittorie del Mondiale di Tabor ed altri due assoli la scorsa settimana (a Lille ed Hoogstraten), stava dominando la gara. L'aveva controllata, poi presa in mano. È bastato un dosso, quello che immette nel secondo tratto in sabbia, per ribaltare l'olandese e le sue velleità di vittoria in solitaria. Van der Poel è caduto, s'è dovuto rialzare, e per fortuna che la bici non aveva problemi meccanici. Il ritmo però era perso: mancavano due giri alla fine.
Van Aert e Meeusen davanti, Mathieu controlla.
In precedenza una partenza spumeggiante di Wout Van Aert, splendido nella fase centrale della stagione ma nel finale decisamente peggiorato come condizione: l'inverso di Mathieu Van der Poel, che ha iniziato col botto, tirato il fiato a dicembre e ripreso il ritmo giusto (e per gli altri insostenibile) per il Mondiale. Subito Van Aert, si diceva, ma ci ha messo pochissimo Tom Meeusen a portarsi in testa. Grande accelerata del Fidea, a cui si accodano Van Aert, Mathieu Van der Poel e Pauwels. Presto rientrano anche Van der Haar, David Van der Poel e Jens Adams, con il gruppo già in fila indiana. Meeusen allunga ancora e va via, ma alle sua spalle lo tengono d'occhio Van Aert, Mathieu Van der Poel (David, il fratello, ha perso terreno con Jens Adams) Van der Haar e Pauwels. I primi quattro di challenge più Van Aert sono al comando e già dal primo giro se le suonano. Al secondo Meeusen viene ripreso, Van der Poel misura la febbre agli avversari: scatto a cui resistono solo Van der Haar e Van Aert. Van der Poel non demorde e dà due o tre sgasate, tanto da passare per primo sul traguardo. Ad un pugno di secondi Pauwels, Van Aert, Meeusen e Van der Haar. Resterebbe davanti a tutti, l'iridato, se Lars Van der Haar non s'inventasse una prova superba di forza esplosiva nel primo tratto in sabbia. Gli basta questa mini volata per chiudere su Van der Poel e presto viene raggiunto da Pauwels. Wout Van Aert sembra in difficoltà, ma verso il finale di tornata rientrerà di potenza sui primi tre. Sul traguardo rientra pure Tom Meeusen a riformare un quintetto che per i primi tre giri se le è suonate di santissima ragione.
Cinque al comando, i migliori. Poi Van der Poel...
Nella terza tornata si rifiata, con i cinque sempre al comando. Il giro dopo è il quinto e Mathieu Van der Poel, dopo aver rifiatato, piazza lì un altro allungo dei suoi. Stacca prima Meeusen, poi Van Aert, Van der Haar e Pauwels, che inseguono alla spicciolata. Van der Poel sembra avere in pugno la situazione, anche se il vantaggio sul traguardo è di soli 4" sul quartetto. Nel sesto giro l'iridato non cambia ritmo, non molla, e così chiude un altro giro con Van der Haar, Van Aert, Pauwels e Meeusen a 5". Il settimo giro sembra decretare la precoce ma solidissima vittoria di Van der Poel; Mathieu non cede un metro, sebbene prima Meeusen, poi Van der Haar e Van Aert, provino ad inseguire. Al secondo tratto in sabbia però l'iridato salta male il dosso, appoggia la ruota anteriore con tutto il peso in avanti. Capovolgersi è il minimo.
Caduta, Mathieu perde il ritmo. Pauwels vola via.
Mathieu, nonostante sia un '95, è astuto (o meglio, furbo) abbastanza: come il più esperto dei crossisti si piazza in mezzo alla traiettoria mentre controlla che la bici non abbia subito danni. Van Aert deve mettere piede a terra per non finire addosso all'olandese, stesso discorso per Van der Haar e Pauwels. Van der Poel riparte ed è di nuovo nel quartetto: non ha però lo stesso ritmo di prima. Van Aert e Pauwels se ne accorgono ed accelerano, Van der Haar è dietro. Van der Poel riprende il Sunweb ed il Vastgoedservice, ma Pauwels allunga ancora, e stavolta Van der Poel, così come Van Aert, non ne ha per andargli dietro. Al suono della campana Pauwels ha 7" su Van Aert e Van der Poel: il figlio di Adrie e nipote di Poulidor sa che stando così le cose, se dovesse chiudere al terzo posto (con Van Aert è più che probabile) perderebbe il Superprestige.
Van der Poel, ultimo sprint per il Superprestige.
Allora approfitta del primo tratto in sabbia; da lì dà tutto e stacca Van Aert. Ora bisogna chiudere su Pauwels, ma il belga viaggia che è un piacere. Lo vedrà laggiù fino alla fine, Mathieu, ma non riuscirà mai ad insidiarlo. Sul traguardo Kevin Pauwels coglie la quarta vittoria nel Superprestige (come Van der Poel) ma c'è poco tempo per fare festa: subito si volta per vedere se il secondo è l'iridato o, meglio, Van Aert. È Van der Poel, e l'espressione di Pauwels diventa quella delle peggiori sconfitte. Van der Poel taglia il traguardo al secondo posto, stremato: il Superprestige è suo! Wout Van Aert chiude terzo, Lars Van der Haar ha ceduto nell'ultima tornata ed è quarto. Quinto posto per Tom Meeusen, Jens Adams è sesto, Sven Nys, detentore del Superprestige (l'ha vinto tredici volte), settimo. Completano la top ten Klaas Vantornout, Vincent Baestaens e Tim Merlier. La classifica finale del Superprestige vede Mathieu Van der Poel vincere la sua prima challenge tra gli Élite con 106 punti, mentre a 105 c'è Kevin Pauwels. A quota 99, terzo, Lars Van der Haar, seguito da Tom Meeusen che totalizza 92 e Klaas Vantornout, a 83.
La stagione del ciclocross si chiude.
Con il Superprestige chiuso a chiave nella cassaforte di Van der Poel, il Bpost Bank Trofee finito ad un altro ragazzino terribile, Wout Van Aert (clase '94) e la Coppa del Mondo che è di Kevin Pauwels, va in letargo la stagione del ciclismo invernale. Il ciclocross, fatto di fango (tanto), neve e ghiaccio (raramente), di sfide all'ultima scalinata e di bunny hop, di un'ora a tutta, tornerà a settembre. E chi lo sa se giovani talenti cristallini come Wout Van Aert o Mathieu Van der Poel (che pure ha firmato per la BKCP-Powerplus fino al 2018) sapranno resistere alle sirene della strada e del World Tour. Per adesso ce li godiamo primeggiare e suonarsele tra di loro in un parco fangoso, sabbioso, erboso o ghiacciato. Poco importa, purché sia belga.
Francesco Sulas