There and Back Again, il nuovo album di The Lefthander
Il secondo album di Fabio Mancini, musicista romano dal cuore irlandese, è in uscita il 12 maggio su Spotify e su tutti i principali negozi online e servizi di streaming. Il suo stile eclettico unisce il blues, il rock e il folk irlandese in una musica unica, che sulla scia di The Leaving, sua opera prima, segna ancora una volta la pubblicazione di un lavoro originale, coinvolgente ed emozionante.
del 11/05/22 - di Luca Cianfoni
Sono passati due anni dalla pubblicazione dell’album d’esordio di The Leaving di Fabio Mancini, in arte The Lefthander, in cui il polistrumentista romano incideva le sue storie di viaggio e partenze attraverso un sound misto tra cantautorato e Irish folk, tra sonorità rabbiose e carezzevoli. The Leaving, la title track, ha ottenuto oltre 13 mila ascolti su Spotify, divenendo rappresentativa, insieme a brani come The Star of the North e A Folk Song, del modo di suonare del cantautore romano.
Il 12 maggio è in uscita il suo secondo album, There and Back Again, in continuità con la sua opera prima ma che trova al suo interno un eclettismo originale, che porta a fondere più generi musicali. Questo lavoro è caratterizzato da brani con atmosfere più elettriche e a tratti acide, marcate dal fiddle distorto ed elaborato attraverso diversi effetti come in Nothing Rush e Ly O Lay Ay Lo, affiancati alla ballata acustica e narrativa Fruits (Where's My Song) e a Nursery Rhyme, che attraverso arpeggi delicati, sembra evocare il suono di un carillon per trasformarsi poi in una nenia dalle tinte inquietanti. Una personale declinazione del country-folk à la West Coast si ritrova in Bad of Me, Maryanna, mentre My Soul Tied to the Earth, My Arms Open Towards the Sky, cita John Lee Hooker, Jimi Hendrix e il blues-rock psichedelico degli anni ’60 - ’70. A Song of Love and Hatred contiene invece un gioco citazionista che omaggia i Jethro Tull – una delle band che rimangono di maggiore ispirazione per l’artista –, cogliendo l'occasione per raccontare il difficile equilibrio tra l'espressione delle emozioni più pure e profonde, spesso indigeribili e inconfessate, e la necessità (e il compiacimento) dello show e della teatralità on stage. L’eclettismo di Fabio Mancini non dimentica l’Isola di Smeraldo che rimane sullo sfondo, riemergendo più chiaramente in As I Roved Out, un tradizionale riarrangiato secondo la propria sensibilità. Infine, la conclusiva I'm Your Man è un richiamo diretto al blues delle origini, a Robert Johnson e allo slang rauco di Howlin' Wolf.
Tutte le tracce, come succedeva già in The Leaving e com’è proprio della filosofia dell’artista, sono collegate fra loro e a quelle del primo album, come se disegnassero l’immaginifico itinerario di un unico viaggio, da ascoltare e riascoltare a partire dal 12 maggio.