Etimologia e cenni storici del Carnevale
Perchè si chiama carnevale? in questo articolo trovi un breve ma valido excursus storico sui festeggiamenti del carnevale dai greci ai giorni nostri. Fatti e curiosità che accompagnano questa festività.
Fra Gennaio e Marzo, anche quest'anno, impazza come sempre il carnevale, ricco di tradizione e fantasia nelle sue tante manifestazioni in cui l’allegria e il buon umore la fanno da padroni (perché, si sa, soltanto in quest’occasione “ogni scherzo vale”…). Il carnevale è una festa le cui origini sono antichissime.
Ai nostri giorni è l’allegra festa che si celebra, prima dell’inizio della Quaresima, con travestimenti, schiuma e coriandoli.
Etimologicamente la parola carnevale deriva da latino “carnem levare” popolarmente tradotto “carne-vale” o “carnasciale”, perché anticamente indicava il banchetto di abolizione della carne che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
Il carnevale rappresenta da sempre una festa del popolo. E’ un momento in cui ogni gerarchia decade per lasciare spazio alle maschere, al riso, allo scherzo. Lo stesso mascherarsi rappresenta un modo attraverso il quale uscire dal quotidiano, disfarsi del proprio ruolo sociale, negare se stessi per divenire altro.
Le prime manifestazioni che ci ricordano il carnevale nel mondo risalgono a 4000 anni fa. Gli egizi, fin dai tempi delle dinastie faraoniche, furono i primi ad ufficializzare una tradizione carnevalesca, con feste, riti e pubbliche manifestazioni in onore della dea Iside, che presiedeva alla fertilità dei campi e simboleggiava il continuo rinnovarsi della vita.
Il carnevale greco veniva celebrato, invece, in varie riprese, tra l’inverno e la primavera, con riti e sagre in onore di Bacco, il dio del vino e della vita. Le feste in onore di Saturno, dio dell’età dell’oro, iniziavano il 17 dicembre e duravano inizialmente per tre giorni e poi per un periodo più che raddoppiato.
I “Saturnali” furono, per i romani, la prima espressione del carnevale e persero il loro iniziale significato rituale assumendo la chiara impostazione delle feste popolari, i cui resti sopravvivono nelle tradizioni di varie zone della nostra penisola, soprattutto nell’Italia del sud e nelle isole. Caratteristica preminente dei “Saturnali”era la sospensione delle leggi e delle norme che regolavano allora i rapporti umani e sociali.
La personificazione del carnevale in un essere umano o in fantoccio risale, invece, al medioevo.
Ne furono responsabili i popoli barbari le cui tradizioni sono state assimilate dalla tradizione locale, che ne ha tramandate alcune fino ai giorni nostri, mentre altre sono state perdute con l’andare del tempo.
Un esempio di tradizione ancora oggi in uso è quella delle maschere di Venezia, la sede in cui si tengono la più importanti celebrazioni carnascialesche. La storica città affacciata sulla laguna vanta in tal senso la più lunga tradizione. E’ datato 2 maggio 1268 il più antico documento riguardante questa antica tradizione.
Il carnevale ha termine il martedì grasso, giorno che procede il mercoledì delle Ceneri, quando ha inizio la Quaresima.