Ma quanti amici hai su Facebook? Sono troppi!
di Emiliano Cecchi
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Ti senti figo perché su Facebook hai oltre 1.000 amici? Sappi che esiste un limite massimo teorico della capacità relazionale di un uomo: il numero di Dunbar.
Sono in molti nell'era dei social network a nutrire ambizione nel veder salire il "contatore" degli amici su Facebook (ma anche Twitter, Linkedin...). Ma oltre mille o addirittura migliaia di amici, hanno senso? Te lo sei mai domandato? Si possono chiamare amici o quantomeno persone con le quali hai una relazione attiva o stabile?
Esistono chiaramente molti studi in tal senso, ma uno è talmente famoso e già adottato da varie comunità anche importanti come l'autorità scandinava, che il risultato ha preso il nome dello studioso che l'ha scoperto: il numero di Dunbar.
Il numero di Dunbar è un limite cognitivo teorico che concerne il numero di persone con cui un individuo è in grado di mantenere relazioni sociali stabili, ossia relazioni nelle quali un individuo conosce l'identità di ciascuna persona e come queste persone si relazionano con ognuna delle altre. I sostenitori di questa teoria asseriscono che un numero di persone superiore al numero di Dunbar necessita di regole e leggi più restrittive per mantenere il gruppo stabile e coeso. Del numero di Dunbar non è stato proposto un valore preciso, ma un'approssimazione comunemente adoperata è 150.
Il numero di Dunbar è stato introdotto dall'antropologo britannico Robin Dunbar, che teorizzò che:
questo limite è funzione diretta della dimensione relativa della neocorteccia, che a sua volta limita la dimensione del gruppo ... il limite imposto dalla capacità di elaborazione neocorticale riguarda il numero di individui con i quali può essere mantenuta una relazione interpersonale stabile.
Robin Dunbar
Questo numero rappresenterebbe una sorta di costante che resiste ai cambiamenti sociali e culturali che hanno portato l’uomo dai villaggi neolitici alle megalopoli, ma è ancora valido anche nei social network ai tempi nostri? La risposta è SI.
E se la risposta è SI, questo rappresenterebbe davvero la prova del nove di questa teoria di Robin Dunbar, se pensiamo a quanto sia facile tramite i social network tenere amicizie attive, senza limiti di costi, di distanze, a tempi ridotti e con strumenti di supporto (storico delle conversazioni, alert su compleanni, ecc.).
Anche l’Economist si è interessata ed ha chiesto a Cameron Marlow, resident sociologist di Facebook, di verificare quest’ipotesi. Il risultato è che, all’interno del social network, sia pure in presenza di un ampio range di variabilità, ogni utente ha una media di 120 amici, e le donne hanno qualche amicizia in più degli uomini.
E’ stato inoltre rilevato che esiste un nocciolo duro di amici con i quali si scambiano più spesso commenti, esperienze ed emozioni: questo nucleo, in un utente medio, è di circa 7 amici per gli uomini e 10 per le donne. Da notare che anche chi ha molti più amici, nell’ordine di 500, possiede un sottoinsieme di “amiconi” non molto più grande, ovvero circa 20, sempre maggiore nei casi di utenti di sesso femminile.
Jake Young, un giovane neuroscienziato, ipotizza che nel caso delle reti online il costo cognitivo associato al mantenimento delle relazioni sia dovuto non tanto alla difficoltà di comunicare con qualcuno – costo quasi azzerato in Internet – quanto dallo sforzo mnemonico di ricordare ogni volta con chi si sta parlando, che lavoro svolge, perché lo conosciamo, quali informazioni ci siamo scambiati nel passato ecc.
Tutti coloro che sono fanatici del numerino di amici che cresce, provino a verificare con attenzione queste regole. Se pensate di essere "superiori alla media", fate attenzione a quanti di coloro che accettate come amici, siano invece persone in cerca di ampliare il proprio parco di possibili clienti... e se il vostro numero di amicizie è di quattro cifre o più, statene certi che sarete tra le "prede" più appetibili.
Io, ma resta opinione personale, smetterei di vantarmi delle migliaia di amicizie che registro col contatore su Facebook. Ah, io sono in perfetta media Dunbar ;-)